Bce. Lagarde, l’economia dell’Eurozona resta debole: noi pronti a rispettare il mandato e a sostenerla. Cresce la fiducia nella moneta unica

La presidente della Bce, Christine Lagarde

La presidente della Bce, Christine Lagarde

Milano, 2 dicembre. L’economia nell’Eurozona “rimane debole”, con un una crescita del Pil solo dello 0,2% trimestre su trimestre nel terzo trimestre del 2019, e “la debolezza è soprattutto dovuta a fattori globali”. Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, nel suo discorso introduttivo davanti alla Commissione economica e monetaria del Parlamento europeo, sottolineando che “l’outlook dell’economia globale resta debole e incerto. Questo rallenta la domanda per i prodotti e i servizi dell’Eurozona e incide sulla fiducia delle aziende e sugli investimenti”. Detto questo, ha spiegato Lagarde, “la politica monetaria può rispondere in modo efficace anche in presenza di fattori esterni negativi”. Secondo il numero uno della Bce, “la politica monetaria è stata un traino chiave della domanda durante la ripresa e questo non cambierà”. Guardando avanti, “la politica monetaria continuerà a sostenere l’economia e a rispondere a rischi futuri in linea con il mandato della Bce sulla stabilità dei prezzi e continueremo a monitorare gli effetti collaterali della nostra politica”, ha detto Lagarde, che ha ribadito “l’impegno a rispettare il mandato, un impegno vitale per la stabilità dell’economia dell’Eurozona e del benessere dei cittadini dell’area euro”.

La revisione della politica monetaria dell’Eurozona, che “inizierà nel prossimo futuro”, “richiederà tempo per le riflessioni e per un’ampia consultazione” ha precisato la Lagarde, nel corso del suo intervento sottolineando che “in particolare il Parlamento europeo, e questa commissione in particolare, tradizionalmente sono stati un luogo unico per il dialogo”. Lagarde ha spiegato che “questa volta cercheremo un dialogo ancora più intenso e produttivo rispetto al passato”, sottolineando che, come numero uno della Bce, è suo dovere riferire e impegnarsi in ulteriori discussioni. Detto questo, ha sottolineato Lagarde, “è prematuro avventurarsi in dibattiti sulla precisa dimensione, direzione e tempistica della revisione, visto che la questione non è ancora stata discussa in modo approfondita dal Consiglio direttivo”. La presidente ha comunque confermato che “la revisione strategica sarà guidata da due principi, ovvero analisi approfondita e mente aperta”.

Nell’Eurozona “il sostegno per la moneta unica è cresciuto in modo costante negli ultimi anni, crescendo da un minimo del 62% nel 2013 durante la crisi a un massimo del 76% oggi”. Ha aggiunto la Lagarde, sottolineando che “anche la fiducia nella Bce è aumentata nel tempo, ma la sua ripresa dopo la crisi è stata meno dinamica”. Lagarde ha ricordato che i suoi predecessori sono stati “pronti e rapidi ad agire per affrontare questo problema” e l’affidabilità delle pratiche della Bce “si è evoluta, così come la strategia comunicativa”, ma sono anche migliorate “trasparenza, etica e buona governance”. Detto questo, ha spiegato Lagarde, è importante continuare a lavorare per migliorare il modo in cui si comunica con il pubblico.

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