ActivTrades. Le strade diverse di Fed e Bce e i riflessi sui mercati finanziari

Nella foto i simboli di Fed e Bce

Nella foto i simboli di Fed e Bce

Nelle ultime settimane, le aspettative rispetto a un taglio del costo del denaro da parte della Federal Reserve americana, che erano emerse verso la fine del 2023 e si erano autoavverate nei primi mesi del 2024, anche grazie a dichiarazioni piuttosto accomodanti e rassicuranti su tassi e inflazione da parte delle principali Banche Centrali, si stanno lentamente affievolendo, a causa della pubblicazione di dati macro statunitensi persistentemente migliori delle attese. Continua a leggere

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Wall Street. Venerdì in rialzo con le big tech, per S&P miglior settimana da novembre

Nella foto Wall Street

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New York, 27 aprile – Venerdì, seduta in rialzo a Wall Street grazie al settore tech, dopo le ottime trimestrali di Alphabet e Microsoft. Finora, circa il 38% delle società sullo S&P 500 ha pubblicato i resoconti finanziari e, di queste, quasi l’80% ha battuto le stime degli analisti. Tra queste, appunto, Alphabet e Microsoft, che hanno guadagnato rispettivamente il 10% e l’1,8%. Continua a leggere

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T-Bond. Prezzi in rialzo dopo i dati sull’inflazione, rendimento del decennale al 4,669%

Nella foto Wall street

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New York, 27 aprile – I prezzi dei titoli del Tesoro statunitensi sono stati in rialzo ieri, dopo i dati sull’inflazione. A marzo, il dato Pce (personal consumption expenditures price index), la misura preferita dalla Federal Reserve per calcolare l’inflazione, è aumentato dello 0,3% rispetto al mese precedente, in linea con le attese e pari al dato di febbraio, ed è cresciuto del 2,7% rispetto a un anno prima, sopra il 2,6% del consensus e il 2,5% del mese precedente. Continua a leggere

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Borsa. Le trimestrali danno slancio alla settimana, Madrid la migliore (+4%)

Nella foto la Borsa di Madrid

Nella foto la Borsa di Madrid

Milano, 26 aprile – L’Ibex di Madrid (+4%) e’ l’indice migliore d’Europa in una settimana segnata dalle trimestrali (con i tech protagonisti), e dalla delusione i dati trimestrali su Pil e inflazione negli Usa. Segnano buoni rialzi nell’ottava anche il Ftse 100 di Londra (+3,1%), che da otto sedute aggiorna i massimi, l’Aex di Amsterdam (+2,6%) e il Dax di Francoforte (+2,4%). Piu’ indietro il Cac di Parigi (+0,8%), a causa della flessione dei titoli del lusso, e il Ftse Mib di Milano (+1%). Tra i settori, svetta la tecnologia, trainata dai risultati di colossi come Tesla, Alphabet e Microsoft a Wall Street. Continua a leggere

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Borsa. Trimestrali tech Usa danno slancio ai listini, Milano chiude a +0,9%

Nella foto il Palazzo della Borsa in Piazza degli Affari a Milano

Nella foto il Palazzo della Borsa in Piazza degli Affari a Milano

Milano, 26 aprile – Le trimestrali dei titoli tech danno slancio a Wall Street e alle Borse europee. Il Ftse Mib di Milano, come gli altri listini europei, termina così in buon rialzo, guadagnando lo 0,91%. Ad alimentare gli acquisti del settore tech sono Alphabet (+10% a Wall Street), società controllante di Google, e Microsoft (+2,5%), che hanno comunicato conti migliori delle stime. Continua a leggere

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Janus Henderson. Inflazione USA: Fed, la pazienza è l’approccio giusto

Nella foto la Fed

Nella foto la Fed

L’inizio del 2024 è stato in gran parte all’insegna della rimozione dei tagli anticipati in maniera molto decisa dalla Fed. L’atteggiamento accomodante di Powell alla fine del 2023 si è scontrato con pressioni inflazionistiche significative e con un contesto di crescita statunitense più stabile e resistente. I recenti dati sull’inflazione, più marcati del previsto, hanno reso i mercati nervosi e i tassi hanno raggiunto i massimi del 2024, mostrando un’estrema volatilità. La Fed è tornata ad osservare i “dati” per prendere decisioni. Continua a leggere

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Usa. Inflazione PCE core a marzo +0,3%, annuale al 2,8%, sopra stime. Invariati i redditi personali (+0,3%9) e le spese per consumi (+0,8%)

A marzo, il dato Pce (personal consumption expenditures price index), la misura preferita dalla Federal Reserve per calcolarla, e' aumentato dello 0,3% rispetto al mese precedente, in linea con le attese e pari al dato di febbraio,

A marzo, il dato Pce (personal consumption expenditures price index), la misura preferita dalla Federal Reserve per calcolarla, e’ aumentato dello 0,3% rispetto al mese precedente, in linea con le attese e pari al dato di febbraio,

New York, 26 aprile – Resta alta l’inflazione negli Stati Uniti. A marzo, il dato Pce (personal consumption expenditures price index), la misura preferita dalla Federal Reserve per calcolarla, e’ aumentato dello 0,3% rispetto al mese precedente, in linea con le attese e pari al dato di febbraio, ed e’ cresciuto del 2,7% rispetto a un anno prima, sopra il 2,6% del consensus e il 2,5% del mese precedente. La componente “core” del dato, depurata dagli elementi volatili, e’ cresciuta dello 0,3% rispetto al mese precedente e del 2,8% rispetto a un anno prima, dato invariato rispetto a febbraio e piu’ alto rispetto al 2,7% del consensus. Continua a leggere

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MFS IM. High yield europeo: alto rendimento, alte aspettative

Il contesto tecnico è favorevole all'high yield europeo. Va notato che dopo la pandemia di Covid le dimensioni del mercato si sono ridotte a causa dell'offerta limitata. Riteniamo che questa scarsità stia agendo come fattore tecnico positivo. Inoltre, il mercato high yield europeo offre una notevole diversificazione geografica che agevola la gestione dell'esposizione al rischio macro dei singoli paesi

Il contesto tecnico è favorevole all’high yield europeo. Va notato che dopo la pandemia di Covid le dimensioni del mercato si sono ridotte a causa dell’offerta limitata. Riteniamo che questa scarsità stia agendo come fattore tecnico positivo. Inoltre, il mercato high yield europeo offre una notevole diversificazione geografica che agevola la gestione dell’esposizione al rischio macro dei singoli paesi

Al momento le valutazioni di diverse asset class appaiono eccessive, ma non quelle dell’high yield europeo, che figura tra i segmenti più interessanti del mercato obbligazionario globale. Dato che l’high yield europeo continua ad essere sostenuto da fondamentali solidi e che il contesto macro sta diventando più favorevole, anche in vista dei tagli dei tassi di riferimento, riteniamo che sia giunto il momento di prendere in considerazione un aumento dell’esposizione a questo segmento. Continua a leggere

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NS Partners: Dollaro forte, Bce anticiperà Fed in taglio tassi

Nella foto i simboli di Fed e Bce

Nella foto i simboli di Fed e Bce

Quella scorsa è stata una settimana di assestamento per il dollaro americano, ma quella precedente era stata archiviata con un +1,7% contro un paniere di altre sei valute, il Dollar Index, segnando i migliori sette giorni da settembre 2022. A spingere gli acquisti degli operatori è stato soprattutto il cambio di prospettive relativo alla rapidità dell’allentamento monetario della Federal Reserve, sulla base anche del report sull’inflazione negli Stati Uniti, che ha indicato un’accelerazione dei prezzi sopra le attese al 3,5%.  Continua a leggere

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BlueBay. È tempo di intervenire? Occhi puntati sul Giappone

Nella foto Wall Street

Nella foto Wall Street

I rendimenti globali sono stati ancora sotto pressione al rialzo nel corso dell’ultima settimana, mentre il refrain “più alti più a lungo” continua a farsi sentire sui mercati finanziari. Come abbiamo osservato la scorsa settimana, continuiamo a ritenere relativamente alta la soglia di sbarramento per un rialzo dei tassi da parte della Fed, soprattutto in vista delle elezioni di novembre.  Continua a leggere

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Titoli asiatici salgono grazie ad utili USA più elevati; BOJ al centro dell’attenzione

 Nella foto la Borsa di Tokyo

Nella foto la Borsa di Tokyo

La maggior parte dei titoli asiatici sono saliti oggi sostenuti dai guadagni del settore tecnologico, grazie ai forti guadagni di Microsoft e Alphabet, anche se l’attesa di ulteriori indicazioni sui tassi di interesse ha tenuto sotto controllo il sentimento. I titoli giapponesi hanno ripreso quota dopo che i segnali contrastanti della Banca del Giappone hanno messo in dubbio la capacità di aumentare ulteriormente i tassi di interesse.  Continua a leggere

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GAM Italia SGR. Cara vecchia nuova Europa

Nella foto la Borsa di Francoforte

Nella foto la Borsa di Francoforte

Le azioni Europee, nel decennio compreso fra il 2010 (fine della grande crisi finanziaria americana) e l’inizio della pandemia nel 2020, sono cresciute di circa l’8,5% all’anno contro il 13,5% dello Standard and Poor’s 500. Cumulato significa +127% per l’MSCI Europe contro +256% dell’S&P 500, una notevole differenza. Questo perché gli utili delle aziende americane sono cresciuti ad un ritmo nettamente superiore a quello delle controparti del Vecchio Continente. Continua a leggere

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J. Safra Sarasin. Egitto, troppo importante per fallire

Nella cartina l'Egitto

Nella cartina l’Egitto

Quando l’Egitto e il FMI hanno concordato il programma da 3 miliardi di dollari (per 4 anni), abbiamo evidenziato rischi significativi per il programma, in quanto l’importo era significativamente inferiore al fabbisogno di finanziamento esterno dell’Egitto (20 miliardi di dollari stimati all’epoca per il 2024, compresi i disavanzi delle partite correnti, il pagamento di obbligazioni in dollari e il rimborso al FMI). A nostro avviso, il programma necessitava di un maggiore sostegno esterno oltre alle vendite di asset ipotizzate nel programma.  Continua a leggere

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Payden&Rygel. Inflazione Usa: grande attesa per l’indice PCE core di marzo in pubblicazione oggi

foto inflazioneA fine 2023 il mercato obbligazionario prezzava circa sette tagli dei tassi d’interesse da parte della Fed nel corso del 2024. Tuttavia, queste previsioni sono state riviste nettamente al ribasso e oggi si sconta un massimo di due tagli da qui a dicembre, con un conseguente aumento dei rendimenti dei Treasury a 3 mesi oltre la soglia del 5%. Il cambio di rotta della Fed è stato determinato da un aumento dell’inflazione più deciso del previsto. Continua a leggere

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Lo scaffale. Nel carteggio ritrovato (1957 – 1978) di Aldo Moro e Pietro Nenni il lascito di due grandi statisti che contribuirono a modernizzare l’Italia

La copertina del libro

La copertina del libro

Gli uomini sono tutti diversi, ma le loro idee possono essere condivise. E’ quello che è accaduto ad Aldo Moro e a Pietro Nenni: uomini diversi per estrazione politica e ideologica, per carattere e temperamento, ma uniti dall’esigenza di dare una forte spinta alla modernizzazione del Paese.  Il volume Il carteggio ritrovato (1957-1978) di Aldo Moro e Pietro Nenni (Arcadia Edizioni, 351 pagine, 21,00 euro) ricostruisce  il rapporto umano e politico che si venne a formare, soprattutto nel corso degli anni Sessanta, tra i due leader politici. Il fitto carteggio – che abbraccia un periodo che va dal 1957 al 1978 e si compone di oltre 300 tra lettere, biglietti e telegrammi, ed è conservato nell’Archivio storico della Fondazione Pietro Nenni e dell’Archivio Centrale dello Stato (due lettere, quelle del 10 settembre 1967 e del 15 novembre 1967 sono, invece, conservate nell’Archivio Flamigni) consente di poter apprezzare gli importanti risultati ottenuti dal Paese nell’ambito dei diritti dei lavoratori, dei diritti civili, del Welfare State e del contenimento degli squilibri economici dei territori, dopo il frenetico boom economico grazie alla fecondacollaborazione, nei cosiddetti “governi di centro-sinistra”, pur tra difficoltà e ostracismi.  Continua a leggere

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