Borsa. Lunedì ad alta tensione, Milano (-2,74%) chiude sotto quota 23mila punti

Piazza Affari

Piazza Affari

Milano, 9 maggio – Dopo una settimana da dimenticare, le Borse europee proseguono sulla stessa falsariga e chiudono in netto ribasso, ampliando le perdite nel finale in scia a una Wall Street che vede lo S&P 500 ai minimi da aprile 2021 e il listino tecnologico in discesa di oltre 3 punti. Gli occhi sono sempre puntati sull’andamento della crescita mondiale e dell’inflazione (in attesa dei dati americani che potranno dettare la linea alla Fed sui prossimi rialzi dei tassi), sulla diffusione del Covid in Cina, con il Governo che ha introdotto misure restrittive anche a Pechino e valuta le ricadute sull’economia (l’export è cresciuto in aprile al passo più lento in due anni), e sulla guerra in Ucraina, nel giorno in cui la Russia ha celebrato la vittoria contro la Germania nazista nella Seconda guerra mondiale e il presidente Vladimir Putin ha tenuto un discorso dai toni tutto sommato “moderati”. Così Milano ha perso il 2,74%, tornando sotto i 23.000 punti tornando ai livelli di inizio marzo scorso, Parigi del 2,75%, Francoforte del 2,15%, Londra del 2,32%, Madrid del 2,08% e Amsterdam del 2,35%. A Piazza Affari solo due titoli in aumento: Atlantia (+0,18%), appena sopra la parità, mentre si è distinta Leonardo (+1,39%), in scia ai giudizi positivi degli analisti sui conti e nonostante la giornata in chiaroscuro per il settore difesa in Europa. Cali contenuti per Bper (-0,78%%), in attesa dei conti, in arrivo dopo la chiusura. In coda all’indice principale Amplifon (-5,27%) e Diasorin (-5,39%), tra le peggiori in una giornata negativa per il comparto farmaceutico-sanitario. Male anche il comparto petrolifero, con il tonfo del prezzo del greggio, dopo che l’Arabia Saudita ha deciso di abbassare i prezzi ufficiali di vendita in Asia e in Europa: il contratto consegna luglio sul Brent perde il 5,48% a 106,33 dollari al barile e quello scadenza giugno sul Wti il 5,71% a 103,62 dollari al barile. Sul mercato dei cambi, la moneta unica passa di mano a 1,0527 dollari (1,0511 in avvio e 1,0597 venerdì in chiusura) e 137,447 yen (137,906 e 137,39), quando il dollaro vale 130,54 yen (131,186 e 130,24). Infine, spread ancora in rialzo a 203 punti, contro i 200 della chiusura precedente. Scende lievemente, ma resta sopra la soglia del 3%, il rendimento del BTp decennale benchmark che ha terminato al 3,14% dal 3,15% precedente.

 

Questa voce è stata pubblicata in Finanza e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


+ cinque = quattordici

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>