Columbia Threadneedle Investments: “Occhi puntati su Fed e Bce”, a cura di David Chappell e Adrian Hilton

Nella foto la Bce a Francoforte sul Meno

Nella foto la Bce a Francoforte sul Meno

“La modifica all’approccio della Fed è stata definita da alcuni come un cambiamento epocale, ma non siamo d’accordo. Il FOMC (Comitato federale del mercato aperto) ha discusso di come permettere all’economia di essere il più reattiva possibile per alimentare l’inflazione per un periodo prolungato. Janet Yellen ha sottolineato gli stessi punti nel 2016 quando era presidente della Federal Reserve e doveva gestire un tasso PCE (Personal Consumption Expenditures tasso che misura i livelli di spesa per consumi personali) inferiore al target. Il quadro ora parrebbe più chiaro, ma il vero problema è: la Fed e le altre banche centrali possono muoversi con delle politiche tali da generare i livelli di inflazione desiderati? L’evidenza dei fatti suggerisce che gli ostacoli strutturali alla crescita, insieme all’elevatissimo eccesso di debito, rendono sempre più difficile fare pressione sui prezzi e aumentare le aspettative di inflazione. Per questo motivo non abbiamo cambiato la nostra view secondo cui i rendimenti a lungo termine continuano a offrire le migliori opportunità.

Lo shift ha consentito al dollaro di continuare il suo trend di indebolimento (rimaniamo sottopesati), ma da qui in poi riteniamo che le banche centrali si muoveranno per fermare la sua discesa. La BCE si riunisce questa settimana e possiamo essere certi che la recente ascesa dell’euro sarà in cima all’agenda. Nessuna banca centrale ha bisogno di una valuta troppo forte in questa fase ancora iniziale della ripresa”.

Dave Chappell

“Potrebbe essere troppo presto per aspettarsi un’azione politica formale questa settimana ma, come la Fed, la BCE è in procinto di passare da “misure di emergenza” progettate per mantenere i mercati liquidi e i canali del credito aperti, a una valutazione dell’adeguatezza della sua posizione monetaria.

La credibilità dell’obiettivo della BCE in termini di inflazione è forse la più debole tra le principali banche centrali e le politiche messe in atto sono ancora troppo rigide per raggiungere questo obiettivo, soprattutto nel contesto di un euro più forte; ci aspettiamo un rinnovato sforzo monetario, tramite maggiori acquisti di asset o ulteriori tagli in territorio di tassi negativi. Come minimo, già questa settimana potrebbe essere preparato il terreno per portare a termine questa azione “.

Adrian Hilton

 

Questa voce è stata pubblicata in Finanza e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


+ nove = quattordici

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>