Borsa. Venerdì nero con virus e Pil in ribasso. Crolla Milano (-2,3%) con le banche

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

Milano, 31 gennaio – Più del coronavirus ha potuto il Pil che manda in rosso Piazza Affari, la peggiore a fine seduta tra le principali Borse europee con un tonfo del 2,3%. Ai timori legati a un contagio globale del virus cinese, infatti, nel corso della giornata si è sommato il brusco stop dell’economia italiana, che ha registrato la più forte frenata del Pil dal 2013 (-0,3% sul trimestre). Non va meglio alle altre piazze finanziarie che, in scia con la debolezza di Wall Street, in rosso nonostante una super Amazon (+9%), risentono delle preoccupazioni per gli effetti negativi sull’economia globale. L’Oms ha dichiarato l’emergenza internazionale ma si  è detta contraria alle restrizioni sui viaggi (l’Italia ha già bloccato tutti i voli da e per la Cina). E così nell’ultimo giorno di Londra dentro la Ue prima della fatidica Brexit, nel mirino degli investitori sono finiti titoli energetici, materie prime e banche, i più penalizzati dalle vendite. Non fa eccezione il Ftse Mib dove crollano Banco Bpm (-5%) e Bper (-4%). In flessione i settori più esposti verso l’export come St (-4,4%) e Pirelli (-3,6%). Sul listino principale si salvano solo Leonardo (+1,9%) grazie ai dati preliminari 2019 al di sopra delle previsioni e Atlantia (+2%) con il governo Conte che sembra più orientato verso una maxi-multa rispetto alla revoca delle concessioni autostradali che aprirebbe scenari legali inediti. Sul mercato dei cambi, euro in rialzo a 1,108 dollari (1,103 ieri in chiusura) ma in calo a 0,84 sterline. Lo yen perde terreno contro il biglietto verde ed è indicato a 108,42 per un dollaro (108,73). In calo, infine, il prezzo del petrolio: a ridosso della chiusura delle contrattazioni, il future marzo sul Wti cede l’1,2% a 51,5 dollari al barile, mentre l’analoga consegna sul Brent perde lo 0,4% a 58 dollari.

 

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