Borsa. Scattano i realizzi dopo i record. Milano (+0,45%) si salva con Atlantia

PALAZZO MEZZANOTTEMilano, 17 dicembre – Non ha avuto vita lunga l’ottimismo sull’accordo tra Washington e Pechino sui dazi e i rialzi di ieri hanno lasciato il passo a cali generalizzati sui listini europei, innescati dai realizzi dopo i record della vigilia e da un ritorno della tensione su una possibile “hard Brexit”. Il premier britannico Boris Johnson ha fatto sapere di voler cambiare l’accordo in modo che non sia possibile un’ulteriore estensione oltre la fine del 2020 (l’attuale scadenza), rilanciando la possibilità che il Paese possa lasciare l’Unione europea senza un accordo. Tanto è bastato ad affossare la sterlina (è arrivata a cedere più  dell’1,5% su euro e dollaro, il calo peggiore da luglio) e a penalizzare gli indici del Vecchio Continente, con Parigi che ha chiuso a -0,39%, Francoforte a -0,89%, Madrid a -0,6% e Londra sulla parità. Ha fatto eccezione Milano (+0,45%), sostenuta dalle utility e da Atlantia (+2,61%), dopo l’articolo del Sole 24 ore in cui si delinea un cambio complessivo in termini di governance per la società e si parla della vendita delle quote di Aeroporti di Roma (il 49%) e Telepass. Riflettori su Fca (+0,95%), dopo i dati sulle immatricolazioni in Europa che hanno registrato un calo a novembre, in controtendenza rispetto al mercato. L’attesa è comunque per l’esito del consiglio di sorveglianza di Psa e il Cda del gruppo italoamericano: l’annuncio della fusione è atteso per la mattina di domani. Sul Ftse Mib deboli le banche, mentre la peggiore è Nexi (-3,45%), che ieri aveva agganciato nuovi record. Bene invece gli energetici sostenuti dal rialzo del petrolio, che si conferma ai massimi in oltre tre mesi e sopra i 60 dollari (il future gennaio sul Wti sale dell’1% a 60,79 dollari al barile, mentre il Brent a febbraio cresce dello 0,95% a 65,96 dollari). Sul mercato valutario, l’euro è in rialzo e vale 1,1154 dollari (1,1141 in avvio e 1,114 ieri), mentre contro yen vale 122,153 (122,11 all’apertura e 122,17 ieri). Il dollaro/yen è a 109,512. Spread invariato a 157.

 

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