Raffaele Jerusalmi a Le Fonti TV: “Mercato italiano più liquido d’Europa”

Raffaele Jerusalmi, AD di Borsa Italiana

Raffaele Jerusalmi, AD di Borsa Italiana

“Il fattore principale che influenza la liquidità dei mercati è rappresentato dal numero degli operatori che ci lavorano, banche, operatori finanziari o società di gestione. È fondamentale quindi che la microstruttura del mercato sia disegnata in modo tale da favorire l’ingresso e la partecipazione di tutti. Noi abbiamo un mercato azionario che è il più liquido in Europa con una turn over velocity che è circa del 120%, la più alta da 12 anni”.   E’ quanto afferma a Le Fonti TV da Raffaele Jerusalmi, AD di Borsa Italiana. “Abbiamo un mercato molto liquido ed efficiente con grande interesse da parte degli investitori internazionali”. Quanto alla fuoriuscita delle società quotate dai listini (delisting), Jerusalmi non è preoccupato.  “Il delisting – spiega – è un fenomeno strutturale dei mercati azionari, il tasso a livello mondiale è dell’8%. L’Italia è perfettamente in linea con questo tasso, non abbiamo né più né meno delisting di altri mercati. Dietro agli HFT si collocano tante tipologie di operatori che sono diversi tra di loro, anche persone fisiche possono essere classificate dagli HFT per la natura delle attività che svolgono e per la tipologia delle loro strategie di trading. Credo che potrebbe essere intorno al 30%”. E quali previsioni si possono fare sulle future quotazioni a Piazza Affari quest’anno?

“Per il 2019 abbiamo una previsione di circa 30-35 IPO. Questo è un anno complicato, dal punto di vista geopolitico la situazione è complessa e non solo per quanto riguarda l’Italia. Quindi, alcune società hanno rinviato il processo di quotazione. Credo comunque che la domanda di quotazione resti molto forte. Spero che riusciremo a chiudere l’anno con 30-35 IPO, probabilmente la maggioranza sarà su AIM. Saranno aziende di settore variegato, questo perché anche la struttura economica italiana è sempre più varia, con delle nicchie di eccellenza in settori che sono poco conosciuti dal grande pubblico”. Infine, Jerusalmi riserva una critica sulla Tobin Tax, un ulteriore balzello introdotto in Italia che colpisce gli investitori.  “La Tobin Tax è una di quelle iniziative fatte un po’ superficialmente, in un momento difficile” rileva Jerusalmi. “Speriamo che venga corretta in futuro. Non ha avuto nessuna valenza da un punto di vista del gettito per quanto riguarda le casse del Governo e dello Stato e ha danneggiato sicuramente la liquidità sul mercato. Speriamo che qualcuno la tolga”.

 

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