Borsa. Caso Huawei alimenta vendite, Milano chiuse in rosso (-2,7%) dopo il maxi stacco delle cedole

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

Milano, 20 maggio – La crociata Usa contro Huawei (con la messa al bando dell’operatore cinese che verrà, però, sospesa per 90 giorni dall’amministrazione Usa per evitare problemi ai servizi esistenti) alimenta le tensioni sul fronte Usa-Cina ed è di nuovo motivo di vendite sulle Borse europee dove il settore tecnologico è stato oggi il più penalizzato. Francoforte ha ceduto l’1,6% in chiusura mentre Parigi è arretrata dell’1,46%. Piazza Affari ha terminato le contrattazioni con un calo del 2,68% nel Ftse Mib su cui pesa però la correzione tecnica dovuta agli stacchi dei dividendi di 19 big per una incidenza complessiva del 2,08%. A questi stacchi si aggiunge quello straordinario di Fiat Chrysler che ha comportato invece una rettifica di 1,3 euro sul prezzo di apertura del titolo: pertanto le Fca hanno chiuso con un calo dello 0,88% anche se la variazione rispetto al prezzo di chiusura di venerdì pre rettifica è stata del 10,46%. Maglia nera del listino è stata StMicroelectronics (-9,15%) colpita proprio dal caso Huawei così come tutto il comparto tecnologico (-3% il sottoindice Stoxx600 di settore). Tra chi ha staccato i dividendi invece i cali più consistenti sono stati quelli di Intesa Sanpaolo (-8,9%) e di Azimut (-7,7%). In controtendenza Enel (+1%) e Poste (+0,9%). Sul valutario, euro stabile a 1,1172 dollari (da 1,1158). Petrolio in rialzo a 72,57 dollari al barile nel Wti luglio e a 63,35 dollari al barile nel Brent luglio.

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