Borsa. Doccia fredda dagli Stati Uniti con le vendite al dettaglio in calo: Milano chiude a – 0,80%

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

Milano, 14 febbraio – Chiusura in rosso per le Borse europee, che hanno rallentato il passo nel pomeriggio, dopo che è emerso il pessimo andamento delle vendite al dettaglio statunitensi: lo scorso dicembre, mese dello shopping natalizio, hanno frenato dell’1,2% rispetto a novembre, come non succedeva da quasi dieci anni. In più in Europa rimangono diversi nodi da sciogliere: è ancora in alto mare la Brexit, con il Parlamento britannico tornato a riunirsi per votare un più ampio mandato alla premier, Theresa May. Sale inoltre l’attesa per la decisione che domani prenderà il premier spagnolo, Pedro Sanchez, su possibili elezioni anticipate, dopo il no delle Cortes alla legge di bilancio. In Italia ha destato nuovo allarme Moody’s preannunciando l’eventualità di elezioni anticipate, subito dopo le europee. Sullo sfondo rimane anche la preoccupazione per il rallentamento della congiuntura europea: proprio oggi Eurostat ha annunciato che il Pil della zona euro del 2018 è salito dell’1,8%, perdendo slancio rispetto al +2,4% del 2017. Milano ha registrato la performance peggiore, con il Ftse Mib in calo dello 0,78%. Lo spread è risalito a 270 punti. A Piazza Affari sono andate male le azioni delle banche. Hanno arginato le perdite le Bper (-0,38%), all’indomani dell’annuncio del rafforzamento nel capitale di Arca Holding insieme alla Popolare di Sondrio. Dopo la buona performance della vigilia, ha perso il 2,35% Azimut. Si sono invece distinte le azioni di Campari (+1,18%) e quelle della Juve (+2,75%). Quest’ultime ancora sull’onda del successo incassato con il bond al 2024 per 175 milioni di euro. Sul fronte valutario l’euro resta sotto la soglia di 1,13 dollari: vale 1,1273 dollari (da 1,1285 di ieri). La moneta unica è inoltre scambiata a 124,82 yen, mentre il dollaro-yen si attesta a 110,7. Continua, infine, la rimonta del greggio: il Wti, contratto con consegna ad aprile, sale dello 0,17% attestandosi a 54,4 dollari al barile.

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