Borse. L’Europa si risolleva sulle parole di Draghi. Londra la migliore con la sterlina debole. Milano positiva (+0,49%)

borsa-italiana-elezioniMilano, 9 luglio – Chiusura positiva per le Borse europee, che hanno voltato le spalle alle preoccupazioni per la guerra commerciale innescata dalle misure adottate dall’amministrazione Trump, proseguendo la strada del rialzo imboccata a inizio luglio. I principali listini hanno trovato anche il sostegno delle parole pronunciate dal numero uno della Bce, Mario Draghi, dinnanzi al Parlamento europeo: il banchiere ha sottolineato che i fondamentali dell’economia del Vecchio Continente sono solidi, anche se nell’avvio del 2018 è stato registrato un rallentamento. Ha inoltre rassicurato che la politica monetaria rimarrà espansiva, sebbene a fine anno termineranno gli acquisti di asset. Il protezionismo, a detta del banchiere, potrebbe rappresentare una minaccia per il futuro, ma “una Unione europea forte e unita – ha detto – potrà aiutare a ottenere i benefici dell’apertura economica proteggendo i cittadini dalla globalizzazione incontrollata”. Sul finale Milano ha terminato in progresso dello 0,49%, mentre lo spread è calato in area 237 punti. Londra ha fatto meglio di tutti i listini europei, beneficiando dell’indebolimento della sterlina, dopo le dimissioni di due ministri, David Davis (ieri) e Boris Johnson (oggi pomeriggio), che non condividono la linea di trattativa sulla Brexit che sta portando avanti la premier, Theresa May. A Piazza Affari hanno rialzato la testa le banche. Per altro lo stesso Draghi ha sottolineato che in Europa c’è stato un enorme miglioramento delle sofferenze bancarie rispetto agli anni passati’. Fuori dal paniere principale sono tuttavia andate in controtendenza le Banca Carige (-2,3%), dopo l’annuncio di venerdì su nuove dimissioni da parte di un membro del consiglio di amministrazione. Sono inoltre state gettonate le azioni di Saipem (+3,9%), sull’ipotesi che la società stia per aggiudicarsi una commessa da un miliardo di dollari. Hanno perso ancora quota le Ferragamo (-1,68%), dopo che il vicepresidente della casa, James Ferragamo, ha ribadito che il gruppo non è in vendita e che per la scelta del nuovo ceo ci vorrà ancora del tempo. Sul fronte dei cambi, l’euro-dollaro è stabile: si attesta a 1,1748 (da 1,1746 di venerdì in chiusura). La moneta unica vale inoltre 130 – 1 yen (da 129,77), mentre il dollaro/yen è pari a 110,74 (da 110,47). Ha perso quota la sterlina, raggiungendo quota 1,3248 dollari, mentre un euro vale 0,8968 sterline. Infine è in risalita il petrolio: il wti, contratto con consegna a settembre, vale 71,9 dollari al barile, in progresso dello 0,4%.

 

 

 

 

 

 

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