Assiom Forex. Il Governatore Visco: ridurre il debito e fare le riforme essenziali per innalzare il potenziale di crescita dell’Italia. Alle banche ripensare il modello di business

Ignazio Visco, Governatore della Banca d'Italia

Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia

Verona, 10 febbraio – Una diminuzione “tangibile e continua dell’incidenza del debito sul Pil non deve essere ritardata” afferma il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che nell’intervento al congresso degli operatori finanziari a meno di un mese dalle elezioni ricorda a tutti che “la riduzione dei tempi di rientro richiede innanzitutto disciplina di bilancio”. Altro messaggio che Visco indirizza all’opinione pubblica è che le riforme strutturali volte ad innalzare il potenziale di crescita dell’economia “sono essenziali”. Debito e riforme devono rimanere un chiodo fisso anche perché all’orizzonte si prospetta un aumento dei tassi di interesse che sarà senza impatto per la nostra economia se verranno fatti i compiti a casa. “Non è della normalizzazione della politica monetaria che ci si deve preoccupare ma della credibilità e dell’efficacia delle riforme e del processo di riduzione dell’incidenza del debito sul prodotto” ribadisce Visco in un altro passaggio. ”Sebbene ancora bassa, nei primi nove mesi dello scorso anno la redditività delle maggiori banche italiane è migliorata”. Lo ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco nel suo intervento all’Assiom Forex di Verona. “Ma – ha rimarcato Visco – una profonda revisione dei modelli di operatività delle banche, in Italia come in tutta Europa, resta inevitabile” e “non vanno sottovalutati importanti elementi che potrebbero frenare la redditività”. Il governatore ha dunque auspicato che gli istituti agiscano su più fronti “per recuperare redditività e capacità competitiva”: “Comprimere ulteriormente i costi, realizzare operazioni di aggregazione o iniziativa di tipo consortile che consentiranno di sfruttare sinergie di costo e di ricavo, investire per cogliere efficacemente sfide e opportunità connesse con gli sviluppi del comparto Fintech”.

“Vi sono ancora ampi margini per migliorare l’efficienza del processo di gestione e di recupero delle sofferenze” ha aggiunto Visco in un altro passaggio del suo intervento. Questi margini di miglioramento, secondo Visco, si possono perseguire “accrescendo la disponibilità di informazioni sullo stato delle procedure: le banche più efficaci su questo fronte conseguono tassi di recupero nettamente più alti della media”. Il governatore ha comunque evidenziato che “rispetto ai massimi del 2015 il totale di crediti deteriorati al netto delle rettifiche diminuisce da 200 a 140 miliardi, il 7,8% dei prestiti totali, le sole sofferenze scendono da 86 a 60 miliardi, il 3,5%. Oltre alla diminuzione della consistenza degli Npl, e’ sceso “su livelli inferiori a quelli precedenti la crisi finanziaria” anche il flusso di nuove partite deteriorate: “nel terzo trimestre dello scorso anno e’ stato pari all’1,7%” in rapporto al totale dei finanziamenti ha ricordato Visco.

La Bce “continuerà a perseguire l’obiettivo di inflazione con pazienza, perseverando nell’azione di politica monetaria intrapresa”, sottolinea il governatore della Banca d’Italia. “Il rischio di deflazione è stato scongiurato”, aggiunge indicando il nuovo problema che si trova davanti la Bce: “la volatilità dei cambi”. E’ “tra le principali fonti di rischio per le prospettive dei prezzi”, sottolinea, “il cambio dell’euro non è di per sé un nostro obiettivo ma il suo andamento può avere importanti conseguenze sulla trasmissione della politica monetaria; sviluppi disordinati, specie se generati da fattori slegati dall’evoluzione dei fondamentali macroeconomici, possono rendere più difficile il raggiungimento della stabilità dei prezzi”.

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