Natixis Global Asset Management. La Fed procede verso la stretta monetaria

La Federal Reserve

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Le decisioni della Federal Reserve di lasciare i tassi invariati e di iniziare la riduzione del bilancio a ottobre erano attese dal mercato. Tuttavia, i toni usati dalla Fed e le proiezioni contenute nel Dot Plot relative alla dinamica futura del rialzo dei tassi di interesse sono risultati più aggressivi del previsto. Dopo il passaggio di Harvey e Irma all’inizio di questo mese, la probabilità implicita di un rialzo dei tassi in occasione del meeting di dicembre era scesa del 20%. Tuttavia nei giorni scorsi, questa probabilità è tornata ad aumentare fino al 50%. Mentre le dichiarazioni hanno messo in evidenza i potenziali effetti nel breve termine che la modifica potrebbe avere sull’economia, il comitato ha escluso ripercussioni sul lungo termine, affermando che i tassi non avrebbero materialmente alterato l’economia. Ciò conferma che a dicembre la Fed potrebbe veramente decidere il prossimo rialzo. Sulla scia della riunione, la probabilità implicita di un rialzo dei tassi è salita fino al 63%. Il Dot Plot conferma questo atteggiamento di base aggressivo poichè i dati previsionali a fine 2017 rendono necessario un altro rialzo. E’ per questo che gli investitori forse si aspettavano un percorso meno lungo per i Fed Funds nel breve termine. In modo più sottile, il presidente Yellen ha confermato che il processo di normalizzazione del bilancio procederà secondo i tempi prestabiliti, a meno che non sorgano significativi problemi economici, sottolineando che il Quantitative Tightening è ormai certo. L’outlook del comitato è risultato più resiliente rispetto a quanto il mercato si aspettava in considerazione degli effetti delle tempeste e dell’inflazione parziale. Siamo in un terreno sconosciuto. Non si sa quali possano essere gli effetti a lungo termine delle politiche della Fed che sta riducendo la liquidità in un contesto in cui le banche centrali stanno incrementando i bilanci. I rialzi dei tassi e il QT non sono però gli elementi che stanno influenzando i mercati azionari.  Gli investitori sono preparati a un processo di normalizzazione incredibilmente lento. A partire dai bassi tassi, essi possono considerare la normalizzazione come una conferma che il processo di crescita stia continuando. I bond non riescono a fare concorrenza alle azioni, con i Treasury a 10 anni al 2,20%. Il livello delle azioni, anche a queste valutazioni, potrebbe non salire fino a quando i tassi non superino i 50-100 punti base. Sono scettico anche su un dollaro più debole. La Fed si sta dimostrando più resiliente, mentre l’agenda di Trump si prepara a essere rinnovata.

David Lafferty (chief market strategist di Natixis)

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