Referendum, ora la Bce potrebbe evitare il rischio sistemico. Articolo di Patrice Gautry

Patrice Gautry, capo economista di Union Bancaire Prive' e.

Patrice Gautry, capo economista di Union Bancaire Prive’ e.

La grande maggioranza del NO punta verso elezioni anticipate, prima della data regolare prevista per il secondo trimestre del 2018; la priorità sarà quella di riscrivere la legge elettorale, di votare il bilancio 2017 e proseguire con la ricapitalizzazione delle banche. Un Governo ad interim probabilmente entrerà in gioco, a pochi giorni dalle dimissioni di Renzi. Un periodo di incertezza politica sta tornando in Italia, con difficoltà in aumento per creare una coalizione di Governo o per cercare una maggioranza evidente. Non c’è tempo per il Governo di impegnarsi in nuove riforme economiche davanti a incertezze politiche. La Bce è preparata per immettere liquidità se necessario e dovrebbe stare attenta a evitare qualunque frammentazione o effetto contagio sui mercati obbligazionari, utilizzando il suo programma di QE o i TLTRO. La liquidità dovrebbe impedire qualunque rischio sistemico, ma la politica interferirà con il processo previsto di ricapitalizzazione delle banche. La ripresa della crescita in Italia appare già fragile e la sua performance probabilmente continuerà a rimanere indietro rispetto all’Eurozona. Le prospettive restano limitate e la crescita del PIL dovrebbe restare al di sotto dell’1% nel 2017, poiché i consumi rimarranno contenuti. Malgrado la riforma del lavoro, il tasso di disoccupazione è ancora elevato (11%) e la crescita dei salari è piatta. Anche l’outlook sugli investimenti è contenuto ed era atteso un supporto ulteriore dal Governo Renzi (tasse più basse, incentivi per innovazione). La situazione politica crea rischi al ribasso sull’attività economica nei prossimi trimestri. L’equilibrio fiscale è migliorato e probabilmente il deficit si stabilizzerà attorno al 2,5% del PIL nel 2017 mentre il debito pubblico al 133%. Esiste un avanzo primario di bilancio (circa l’1,5% del PIL), ma sembra comunque troppo contenuto per far sì che il debito pubblico non continui a crescere. Con la crescita bloccata al di sotto dell’1%, un forte aumento dei tassi di interesse a lungo termine porterà a un ulteriore deterioramento la situazione finanziaria pubblica e ad un aumento meccanico del debito pubblico.

Patrice Gautry (Chief Economist di Union Bancaire Privee – UBP)

 

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