La Bce taglia le stime sul Pil di Eurolandia

OCCHI MERCATO SU BCE, EUROTOWER PREPARA TAGLIO TASSI

L’indebolimento delle economie emergenti e le recenti oscillazioni dei mercati pesano sulla ripresa dell’Eurozona, che si conferma comunque in corso, seppure ad un ritmo più debole del previsto. A dirlo è la Banca Centrale Europea nell’ultimo Bollettino economico, dal quale emerge una certa preoccupazione per il possibile impatto negativo di fattori esterni quali, appunto, il rallentamento della Cina e le turbolenze dei mercati. Per questo l’Eurotower ha parlato di “ulteriori rischi al ribasso per le prospettive di crescita e di inflazione” e tagliato le stime sull’economia.

Il PIL è visto ora in crescita dell’1,4% nel 2015, dell’1,7% nel 2016 e dell’1,8% nel 2017. “Le prospettive per l’incremento del PIL sono state riviste al ribasso – si legge nel Bollettino – principalmente per effetto della minore domanda esterna riconducibile alla più debole espansione nei mercati emergenti”. In una prospettiva più lunga, la ripresa dell’area dell’euro dovrebbe proseguire, sebbene a un ritmo in certa misura più debole di quanto previsto in precedenza, spiega la Banca Centrale. L’inflazione sui dodici mesi resterà molto bassa nel breve termine, di riflesso principalmente ai recenti andamenti dei prezzi dell’energia. Quanto alle prospettive future dei prezzi, la BCE “ritiene prematuro valutare se i recenti andamenti economici e dei mercati finanziari siano tali da esercitare un impatto durevole sul conseguimento di un profilo sostenibile di inflazione verso il proprio obiettivo di medio termine o se vadano considerati essenzialmente temporanei”. Ad ogni modo, assicura l’Istituto, la BCE è pronta ad “agire, se necessario, ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili nell’ambito del proprio mandato”.

La Banca Centrale Europea bacchetta i Paesi di Eurolandia con elevati debiti pubblici che intendono utilizzare le risorse derivanti dai tassi di interesse più bassi del previsto per aumentare la spesa e non per ridurre il debito stesso. “In molti paesi la spesa per interessi si è collocata al di sotto di quanto inizialmente indicato nei bilanci di previsione. Al tempo stesso, anziché impiegare i risparmi così conseguiti per accelerare l’aggiustamento del disavanzo, diversi Stati membri hanno aumentato la spesa primaria (ovvero la spesa pubblica al netto degli interessi) rispetto ai piani originari. Si consiglia dunque ai paesi che registrano un elevato rapporto tra debito delle amministrazioni pubbliche e PIL (Belgio, Francia, Italia, Irlanda e Portogallo) di utilizzare eventuali disponibilità straordinarie, connesse a una spesa per interessi inferiore alle attese, per la riduzione del disavanzo”, ammonisce l’Eurotower nell’ultimo Bollettino Mensile.

La BCE rileva inoltre per Belgio e Italia “un consistente ritardo nell’azione di risanamento necessaria ai fini della regola sul debito. In base a quest’ultima, nel 2015 il miglioramento del saldo strutturale dovrebbe ammontare al 2,1% del PIL per l’Italia (a causa dei ritardi nel risanamento accumulati dal 2013), rispetto alla previsione di uno sforzo strutturale pari allo 0,3%”.

Sia il Premier Renzi che il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan hanno più volte dichiarato, a proposito delle coperture a sostegno della prossima Legge di Stabilità, la possibilità di usare le risorse che potrebbero derivare dalla minore spesa per interessi. Un importo di non poco conto, se si tiene conto che da gennaio a fine agosto le nuove emissioni hanno assicurato risparmi per 2 miliardi di euro.

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