Le micronazioni filateliche: il Regno di Sedang di Fabio Vaccarezza

FOTo1-King-Marie-x600Nel febbraio del 1889 un gentiluomo alto, con capelli scuri, una folta barba e il portamento regale,  girava per Parigi, attirando l’attenzione dei passanti. Proveniva dall’Indocina, il suo nome era Charles-Marie David de Mayréna ma si faceva chiamare “Conte di Drey”. Il suo arrivo fu annunciato dai giornali francesi il 24 febbraio:  ”Ieri fu visto al Café Riche un re dall’aspetto imponente… Si tratta di Marie I°, Re di Sedang… e gli piace girare per i boulevard di Parigi e sulle rive della Senna…”. Sceso all’Hôtel Ritz e seguito da una corte di molti dignitari arrivati a bordo di una ventina di autovetture, il misterioso personaggio attirò l’attenzione di giornalisti, curiosi, faccendieri e persino di commercianti di francobolli, attirati dalla voce della disponibilità di Sua Maestà a immettere sul mercato le rare emissioni di Sedang.

I francobolli del fantomatico regno di Sedang furono tutto ciò che rimase nella capitale francese di Charles-Marie David de Mayréna e della sua corte, dopo la loro repentina uscita di scena, uniti ai conti non pagati al Ritz e in alcune gioiellerie dove il re in persona aveva ritirato oggetti preziosi per la bella moglie.

Ma chi era questo avventuriero e dove era ubicato il regno di Sedang?

Da fonti differenti si hanno informazioni diverse sul nostro personaggio. Una ricostruzione plausibile vede Charles-Marie David de Mayréna nascere in Francia, a Tolone, seguire studi in geologia e medicina, e quindi partire per l’estremo Oriente. Irrequieto e desideroso di arricchirsi Charles-Marie fece diversi viaggi a Giava, Sumatra, e in Annam, che corrispondeva all’attuale Vietnam del sud. Tornato in Francia, ventilando ricchezze minerarie in Annam, ottiene l’incarico di esplorare le rive del fiume Mekong, con il segreto scopo di saggiare la disponibilità delle tribù locali ad allearsi con la Francia e non con il regno del Siam interessato anch’esso a quei territori. L’intraprendente esploratore, mettendo a frutto le sue conoscenze di medicina e le sue scorte di medicinali, riesce ad arginare una epidemia fra le tribù indocinesi, ottenendone la fiducia. La sua ambizione lo spinge ad approfittare di questa situazione: dopo aver sposato la figlia di un importante capo tribù si fa nominare capo dei capi e si autonomina Re di Sedang con il  nome di Marie I°. Grazie a questa carica comincia a dispensare titoli nobiliari a europei creduloni. E’ a quel punto che decide di tornare in pompa magna a Parigi. E siamo così tornati all’inizio della nostra storia. Dopo la partenza in tutta fretta da Parigi si reca in Belgio dove nomina un nuovo agente esclusivo per la vendita dei francobolli di Sedang e poco dopo si imbarca sul piroscafo Sachesen, con l’intento di tornare in Annam. Ma  non ci arriverà mai perché viene bloccato a Singapore dagli inglesi con l’accusa di  contrabbando, mentre il governo francese gli toglie tutte le coperture e un drappello di soldati occupa l’altipiano dell’Annam. Charles-Marie David de Mayréna è costretto a rifugiarsi nella  Malesia britannica, precisamente nell’isola di Tioman nel Penang. Lì, e siamo giunti all’11 novembre del 1890, sopravviene la morte causata da avvelenamento. Morte misteriosa: c’è chi dice a causa del morso di un cobra, chi per la puntura di un ago avvelenato con curaro. Un’altra versione ancora lo vuole ucciso in un duello.Foto2-set-Sedang-Parigix600

Del fiabesco regno  di Marie 1° di Sedang restano solo vaghi ricordi e i francobolli. La serie completa consta di sette pezzi, di colore e valore facciale differente. La prima tiratura fu eseguita a Shanghai nel 1888 e la seconda a Parigi nel 1889. La prima è molto più rara della seconda, che si trova  ancora oggi facilmente sul mercato. I francobolli sono annullati con un timbro tondo con la scritta “DEH SEDANG PELEI AGNA”. Le due tirature si distinguono per alcune piccole differenze come le estremità delle zampe del leone e i trattini  fra i valori facciali in lettere…

Lunga vita al re di Sedang e alle sue “etichette”, perché di etichette e non di francobolli si tratta!

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