La storia che non ti aspetti. Il Principato di Seborga. Articolo di Fabio Vaccarezza e Alberto Fiorentini

FOTO1-Seborga-MarcelloSul portale di Bordighera.net del 25 maggio 2013 è apparso il seguente messaggio: “Oggi a Seborga, in occasione dei festeggiamenti nel terzo anniversario dell’investitura di S.A.S. Marcello I°, principe di Seborga, sarà proposta la Nuova Raccolta di francobolli per la ricorrenza. I francobolli faranno parte della Collezione Filatelica del Principato di Seborga. Potranno essere acquistati nei negozi del Principato.” Ma di cosa si trattava? Una trovata pubblicitaria? Esiste veramente un Principato di Seborga con tanto di principe? E se sì, dove si trova? I suoi francobolli sono veri?

Nel nostro excursus fra le micronazioni del mondo non possiamo non parlare di questo pittoresco Principato ubicato in provincia di Imperia a pochi chilometri dall’uscita dell’autostrada per Bordighera. Un paese soleggiato dell’entroterra ligure che negli anni Sessanta si stava spopolando. Fortunatamente fra i suoi 200 abitanti spiccava per attaccamento ai colori seborghini il fioraio del posto, al secolo Giorgio Carbone. A conoscenza di fatti e credenze storiche, peraltro supportare da  documenti autentici, si fece proclamare dai concittadini Principe di Seborga, assumendo nel 1963 il nome di Giorgio 1°. FOTO2-Seborga

L’attivissimo principe pretese l’indipendenza dall’Italia e piazzò ai confini del piccolo comune delle garitte presidiate dal corpo dei vigili locali. Inventò la targa automobilistica del Principato, da  aggiungere a quella italiana, e approntò persino dei passaporti. Forte del fatto che nel 1666 nel palazzo dei Monaci era in funzione una zecca, si mise a coniare i luigini, moneta locale che al cambio vale ben 6 $. A questo punto non potevano mancare i francobolli del Principato, dove oltre allo stemma del comune e dei cavalieri della corona, campeggiano anche le immagini del barbuto principe. Grazie all’impulso di Giorgio I° Seborga si rivitalizzò e attualmente conta oltre 320 abitanti e un fiorente turismo che alimenta le casse del comune.

Le etichette del Principato di Seborga e il baffuto Principe.

Le etichette del Principato di Seborga e il baffuto Principe.

Ma le rivendicazioni di indipendenza sono credibili? Sia che le revanche siano attendibili o meno, sotto il profilo della promozione del borgo, i risultati sono eclatanti! Le rivendicazioni partono da un lontano lascito dell’anno 954. Seborga, all’epoca, sarebbe stata ceduta da Guido Conte di Ventimiglia all’abate di Lerino (oggi isole Lérins in Francia). Successivamente la Repubblica di Genova ebbe delle pretese su Seborga e quando nel secolo XVIII il borgo fu comprato da Vittorio Amedeo II di Savoia sembra che, per l’opposizione sia dei genovesi,  sia dei francesi, l’atto non fosse mai stato registrato. Né Seborga è citata nell’Atto dell’Unificazione  del 1861 né nella dichiarazione della Repubblica Italiana nel 1946. Si dice persino che Benito Mussolini nel 1934 abbia scritto che “… di sicuro il Principato di Seborga non appartiene all’Italia”… in quanto per dimenticanza o errore voluto era rimasto fuori dai vari passaggi territoriali.  Non poteva poi mancare chi pretende di essere l’unico erede al trono di Seborga e delle Isole Lérins per eredità e discendenza  nobiliare.

Costui, o meglio costei, è Sair principessa Yasmine Von Hohenstaufen Anjou Plantagenet. La principessa considera Marcello I°, subentrato per elezione nel ruolo di principe nel 2010 dopo la morte di Giorgio I°,  un semplice diversivo del borgo e per non creare problemi ha nominato principe onorario di Seborga il Presidente Giorgio Napolitano! Così almeno si legge in un articolo apparso su Il Giornale del 27 aprile 2010.FOTO5-timbro-Seborga

Le etichette stampate a Seborga, che fungono da francobolli per il Principato, oggi vedono campeggiare il nuovo principe Marcello I°. Chi le volesse comprare deve rivolgersi a uno dei due negozi di Seborga. In loco viene apposto il timbro blu con l’iscrizione “Principato di Seborga – Sub Umbra Sedi”. Una volta aggiunti i francobolli italiani in tariffa le cartoline imbucate nel Principato vengono inoltrate a destinazione ricevendo l’annullo postale di Genova C.M.P.

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