Le lettere viventi. Articolo di Marco Panza

Lettera Giovanni RicordiIl contenuto culturale dei documenti postali e dei francobolli abbraccia la storia, la geografia, la storia delle comunicazioni, l’arte, l’evoluzione della comunicazione sociale spiega l’autore che è collezionista di storia postale della provincia di Bergamo e del periodo napoleonico. Il caso della lettera, acquistata in un’asta on-line, indirizzata a Giovanni Ricordi, rivela aspetti inediti della storia personale e lavorativa del celebre discografico italiano.  La filatelia, e in particolare lo studio della storia postale, molto spesso sono considerati argomenti per esperti, privi di qualsiasi riferimento che non sia ciò di cui si tratta.

In realtà, al di là degli aspetti tecnici e specialistici, il contenuto culturale dei documenti postali e dei francobolli abbraccia la storia, la geografia, la storia delle comunicazioni, l’arte, l’evoluzione della comunicazione sociale. Infatti, anche per gli specialisti come noi, i documenti sono fonte di scoperte interessanti che travalicano la motivazione per la quale lo stesso oggetto è stato collezionato. A me personalmente è capitato con la lettera qui riprodotta.

Acquistata in un’asta on-line per la mia collezione di annulli postali di Bergamo e provincia nel periodo filatelico del Lombardo-Veneto, scoprii, al suo arrivo, che era stata indirizzata niente meno che a Giovanni Ricordi, il fondatore della nota casa discografica italiana.

La lettera, scritta qualche mese prima della morte del destinatario, avvenuta nel marzo 1853, fu spedita da “Gio. e Prosp. Mazzoleni tipografi, libraj calcografi, e negoz. di musica” come riportato dalla carta intestata ed offre parecchi spunti d’interesse che nulla hanno a che vedere con la filatelia.

Il primo elemento è fornito dall’indirizzo che segue l’intestazione della lettera. Borgo san Leonardo è la storica denominazione di un quartiere di Bergamo che si sviluppava all’interno delle antiche mura del dazio, che limitavano il perimetro della città bassa e da non confondere con le più antiche Mura venete, che cingono Bergamo Alta. Fortunatamente la struttura di questa zona, vicinissima al centro città, è rimasta integra e si struttura essenzialmente su Piazza Pontida e via Sant’Alessandro, dove, fino a pochi anni fa, esistevano ancora botteghe artigiane.

La visita della piazza e della via consente di scoprire ancora bellissimi palazzi e cortili che risalgono ad alcuni secoli orsono e che sono ancora visitabili, grazie alla cortesia dei proprietari delle abitazioni.

Un secondo elemento è suggerito da quanto riportato sulla sinistra della lettera, dove, prestampato, vi è il sunto delle principali opere, soprattutto di carattere religioso, edite dai fratelli Mazzoleni. In modo sintetico sono riportati l’autore della pubblicazione, il titolo, l’anno di pubblicazione ed il relativo costo, espresso in Lire italiane.

La lettera dei fratelli Mazzoleni a Giovanni Ricordi.

La lettera dei fratelli Mazzoleni a Giovanni Ricordi.

Si tratta di una forma di marketing ante litteram, in un secolo in cui la comunicazione pubblicitaria avrebbe visto la propria nascita solo qualche decennio dopo, soprattutto attraverso le cartoline pubblicitarie ed in seguito con le cartoline postali pubblicitarie. Potrebbe, quindi, essere interessante iniziare una collezione di lettere che abbiano queste caratteristiche, analizzando le varie forme tecniche di comunicazione…

Un altro spunto che emerge, è quanto riportato nel testo della lettera, laddove si dice: “pagate per voi al sig. Arosio sin dal 1849 le Milanesi L. 82.4.6”; ovvero si parla di Lire Milanesi, mentre quando è stata scritta la lettera la moneta corrente erano le Lire austriache.

Pertanto meriterebbe un approfondimento come sia stato il succedersi delle monete correnti in Lombardia a seguito degli eventi politico-militari che si sono succeduti, quali le cinque giornate di Milano con la formazione di un governo provvisorio e relativa monetazione e la successiva restaurazione del governo austriaco, o per il cambio delle valute da parte dello stesso Regno Lombardo-Veneto.

Altri aspetti possono essere colti dal lettore, quali la contestazione di carattere economico che Giovanni Ricordi deve avere avanzato ai fratelli Mazzoleni, che da questi è respinta al mittente con varie ed argomentate motivazioni.

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One Response to Le lettere viventi. Articolo di Marco Panza

  1. aldo baldi scrive:

    Sono stato sempre dell’avviso che spesso il contenuto di una lettera che noi ignoriamo all’atto dell’acquisto sia più interessante dei francobolli,timbri, dentelli
    e varie, A me è capitato. Saluti e complimenti.

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