eToro. Il debito pubblico degli Stati Uniti aumenta troppo rapidamente. Il QE della Fed alla prova dell’inflazione

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump

Il governo degli Stati Uniti ha un livello di debito di circa 20,6 trilioni di dollari (20mila,6 miliardi di dollari). Una cifra elevatissima che deriva in parte dal fatto che i governi prendono in prestito denaro sotto forma di obbligazioni, che vengono rimborsate gradualmente nel tempo.  Al momento, se si volesse prestare denaro agli Stati Uniti per i prossimi 10 anni, si avrebbe un “rendimento” annuale del 2,79%. Un dato importante da tener presente in quanto il debito pubblico degli Stati Uniti è sempre stato considerato come punto di riferimento per la maggior parte dei prestiti sul pianeta.

Anche se questo è il rendimento più elevato che abbiamo visto dall’inizio del 2014, non è così se considerato storicamente.  La preoccupazione non è però per un rendimento del 2,8%.  Il problema è la velocità con cui sta aumentando e se si è davvero pronti a tassi molto più alti. Le ultime parole di Janet Yellen dal pulpito della Federal Reserve sono state un avvertimento sull’inflazione. Se davvero dovesse arrivare rapidamente, i tassi di prestito aumenteranno.  In quel momento vedremo veramente quanto l’esperimento di alleggerimento quantitativo abbia davvero funzionato.

Negli Stati Uniti si attende la pubblicazione della relazione mensile sul mercato del lavoro. I mercati finanziari li aspettano con ansia in quanto è sempre stata causa di movimenti sui mercati: dollaro, azioni e materie prime. Gli analisti si aspettano oltre 180.000 posti di lavoro aggiuntivi a gennaio.  Se il numero non dovesse rispettare la previsione o essere inferiore la reazione potrebbe essere attenuata. Una piacevole sorpresa, potrebbe aggiungere un po’ di fiducia, necessaria al mercato azionario che ultimamente ha mostrato alcuni segnali di nervosismo. Faremo inoltre attenzione ai guadagni orari medi, se gli stipendi negli Stati Uniti dovessero cominciare ad aumentare più rapidamente del previsto, questi potrebbero stimolare l’inflazione.

Mati Greenspan, senior analyst di eToro

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