Borsa. Nuovo exploit per Atlantia, ma Piazza Affari resta al palo (-0,04%)

PALAZZO MEZZANOTTEMilano, 6 settembre – Chiusura contrastata per le Borse europee, in una giornata ricca di dati macro. In Europa è emerso che il Pil del secondo trimestre della zona euro ha rallentato il passo, salendo dell’1,2% su base annua, e che in Germania la produzione industriale lo scorso luglio ha accusato una frenata del 4,2%. Nel pomeriggio, inoltre, negli Stati Uniti sono stati diffusi i numeri sul mercato del lavoro di agosto: sono stati creati 130mila posti di lavoro, meno delle attese, ma le buste medie orarie sono aumentate rispetto all’anno scorso del 3,2%, facendo presupporre pressioni inflattive che potrebbero porre dubbi sulle mosse di politica monetaria della Fed. A tal proposito in serata il numero uno dell’istituto Usa potrebbe fornire qualche indicazione parlando all”Economic Outlook and Monetary Policy’ all’Università di Zurigo, in Svizzera. Milano ha terminato le contrattazioni stabile (-0,04%), in un giorno in cui Istat ha certificato che l’economia italiana sta vivendo una fase di stagnazione. Lo spread ha chiuso in calo a 151,7 punti, anche se sale l’attesa per il giudizio che in tarda serata Moody’s darà sul debito pubblico italiano. Francoforte (+0,54%) è stata la migliore del Vecchio Continente, sull’ipotesi che il Governo tedesco scenderà in campo con misure di sostegno alla congiuntura negativa. Londra è rimasta sotto i riflettori, anche se dopo le ultime mosse del Parlamento inglese pare meno probabile una Brexit no deal. A Piazza Affari sono andate male le utilities, penalizzate dall’ipotesi che il nuovo Governo possa introdurre una carbon tax. Enel ha perso lo 0,66%, nonostante l’ad. Francesco Starace, abbia confermato la possibile cessione degli asset in Romania. Atlantia ha continuato a percorrere la strada del rialzo (+1,4%), sull’onda delle parole della neo-ministro, Paola De Micheli, che ha escluso la revoca delle concessioni autostradali. Non si è inoltre arrestata la marcia al rialzo delle Fca (+0,2%), sempre sulla prospettiva che si possano riaprire i colloqui con la francese Renault. Della scuderia Agnelli, si sono messe in evidenza anche le Ferrari (+1,16%), in vista del Gran Premio di Monza, dopo la prima vittoria di stagione della Rossa di domenica scorsa in Belgio. Sul fronte dei cambi, l’euro passa di mano a 1,1048 dollari (1,1046 ieri) e a 117,98 yen (118,171), mentre il dollaro-yen è pari a 106,79 (106,985). Il petrolio, infine, è debole risentendo dei timori di un rallentamento dell’economia globale, dopo i dati deludenti sulla congiuntura europea. Il wti, contratto con consegna a ottobre, scende dello 0,8% a 55,91 dollari al barile.

 

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