La Française AM: RE, utility, food&beverage, tech e healthcare sono i settori che beneficeranno maggiormente dei prossimi tagli

•Tech & healthcare: Questi settori non hanno risentito dell'aumento dei tassi e paradossalmente ne traggono addirittura vantaggio! Spesso rappresentati come settori long duration, il settore tecnologico e quello sanitario hanno beneficiato della crisi Covid e del boom dell'intelligenza artificiale, attirando investimenti e generando utili.

• Tech & healthcare: Questi settori non hanno risentito dell’aumento dei tassi e paradossalmente ne traggono addirittura vantaggio! Spesso rappresentati come settori long duration, il settore tecnologico e quello sanitario hanno beneficiato della crisi Covid e del boom dell’intelligenza artificiale, attirando investimenti e generando utili.

Dall’inizio dell’anno abbiamo assistito a un riprezzamento della parte breve della curva dei rendimenti. I mercati attendono con ansia le comunicazioni delle principali banche centrali sulla tempistica dei primi tagli dei tassi, che dovrebbero iniziare a giugno. Detto questo, anche se giugno potrebbe essere un buon momento, non c’è ancora nulla di definitivo. Le banche centrali continuano a sostenere che le loro decisioni dipenderanno dai dati economici e che hanno ancora bisogno di essere rassicurate sul futuro dell’inflazione in generale e di quella salariale in particolare. Per la BCE, i dati europei saranno fondamentali, ma non saranno gli unici. Anche i dati statunitensi saranno altrettanto importanti, poiché la BCE sembra restia ad avviare un ciclo di riduzione dei tassi indipendentemente dalla Federal Reserve (Fed).

Questa mancanza di fiducia da parte delle banche centrali si riflette nella volatilità dei tassi, che sono ancora molto alti anche se in calo, e si riflette anche nelle aspettative degli investitori. Il mercato delle opzioni indica che, sebbene giugno sia effettivamente la data più probabile per iniziare a vedere i primi tagli, c’è ancora un’ampia dispersione di opinioni. (Market Probability Tracker – Federal Reserve Bank of Atlanta (atlantafed.org)).

Per alcune tipologie di investitori, tra cui i gestori patrimoniali, è quindi importante vedere l’effettivo inizio del ciclo di tagli dei tassi per essere rassicurati sulla direzione dei futuri investimenti e delle allocazioni patrimoniali.

  • Per quanto riguarda i mercati azionari, riteniamo che alcuni settori che hanno sofferto particolarmente dall’inizio dei rialzi nel 2022 potrebbero beneficiare dei prossimi tagli:
    • Immobiliare europeo quotato. Con un calo del 37% nel periodo compreso tra il 5 gennaio 2022 e il 19 marzo 2024, mentre l’indice (Stoxx 600) avanzava marginalmente, il settore immobiliare europeo quotato è probabilmente quello che ha sofferto maggiormente dell’aumento dei rendimenti obbligazionari. Per il settore è fondamentale assistere all’inizio della normalizzazione dei tassi di interesse e a un calo dei tassi a lungo termine. Il tasso terminale è attualmente intorno al 2,60% (tasso swap EUR 5y5y) nell’Eurozona. Un ritorno all’1,5-2% (quello che noi consideriamo “neutrale” nell’Eurozona) sarebbe necessario nel medio termine perché il settore possa sovraperformare il mercato. Come asset manager, riteniamo che ciò sia possibile, anche se i movimenti non sono lineari.
    • Utility: Anche in questo caso si è registrata una notevole sottoperformance dall’inizio del 2022, con un calo del 10% nello stesso periodo di cui sopra; un calo logico per un settore con ricavi costanti. Al di là delle perturbazioni legate alla guerra tra Russia e Ucraina, il settore potrebbe beneficiare del calo dei tassi futuri se quest’ultimo è il risultato di una diminuzione del rischio di inflazione.
    • Il settore food and beverage ha risentito dell’aumento dei tassi, degli eventi atmosferici e della guerra in Ucraina. La sottoperformance è stata significativa, con un calo del 18% nello stesso periodo. Data la debole crescita del settore e i dividendi storicamente elevati e stabili, questo settore probabilmente beneficerà di un calo dei tassi a lungo termine. Tuttavia, l’aumento dei tassi non è l’unico fattore alla base della sua sottoperformance (ad esempio, l’aumento dei prezzi del gas e dei fertilizzanti). I tagli effettuati da ottobre a dicembre 2023, ad esempio, non sono riusciti a sollevare l’ottimismo del mercato, anzi.
  • Tech & healthcare: Questi settori non hanno risentito dell’aumento dei tassi e paradossalmente ne traggono addirittura vantaggio! Spesso rappresentati come settori long duration, il settore tecnologico e quello sanitario hanno beneficiato della crisi Covid e del boom dell’intelligenza artificiale, attirando investimenti e generando utili. Le valutazioni sono forse un po’ più alte che altrove, ma non vediamo alcun motivo per cui queste società non possano beneficiare di un futuro taglio dei tassi.
  • Per quanto riguarda i mercati obbligazionari, tutto dipenderà dal motivo per cui i tassi di interesse scenderanno. Se i tassi scendono perché l’inflazione è in calo, il mercato obbligazionario più ampio dovrebbe beneficiare della normalizzazione delle politiche. Se invece i tassi scendono perché l’economia si indebolisce in modo significativo, è probabile che si assista a un ampliamento degli spread (la differenza tra i tassi d’interesse di un’obbligazione e quelli di un’obbligazione priva di rischio), che sarà ovviamente negativo per le obbligazioni societarie e soprattutto per quelle ad alto rendimento.
  • Infine, la normalizzazione della politica monetaria sarà probabilmente positiva per le materie prime grazie al suo impatto positivo sull’economia. Ciò sarà ancora più vero se l’inizio della ripresa economica, che sembra essere in atto nell’eurozona, si dimostrerà sostenibile, come crediamo.

A cura di François Rimeu, Senior Strategist, La Française AM

 

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