Borsa. La Cina e lo scudo della Bce rivitalizzano l’Europa, Milano la migliore (+1,65%)

Piazza Affari

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Milano, 6 giugno – Le progressive riaperture cinesi dal lockdown, la mano meno pesante di Pechino sui gruppi tecnologici (come emerso dalla vicenda Didi Global) e i rumors di un nuovo piano della Bce di acquisto di obbligazioni per salvaguardare il debito sovrano di alcuni Stati europei hanno supportato i mercati azionari continentali che hanno chiuso tutti in buon rialzo. Dopo una settimana fiacca per gli indici azionari (-0,9% lo Stoxx600) e, in particolare, per Piazza Affari (-1,9%), il Ftse Mib è stato il migliore guadagnando l’1,65% insieme con l’Aex di Amsterdam (+1,6%). Rialzi superiori a un punto percentuale per gli altri listini. Con la scommessa sulla ripresa cinese i minerari e i tecnologici sono stati i settori più vivaci, ma brillante è stato anche il comparto bancario. A Milano Iveco Group davanti a tutti (+4,7%). Performance significative per gli istituti di credito e per il risparmio gestito: +3,6% Bper dopo il closing per la maggioranza di Carige, +3% Banca Generali grazie alla raccolta positiva per circa 600 milioni a maggio. Deboli Interpump e Leonardo. Sul mercato valutario, l’euro scende sotto 1,07 e tratta a 1,0695 da 1,0718 di venerdì in chiusura. Resta debole lo yen indicato a 140,68 per un euro (da 140,12) e 131,62 per un dollaro (130,72). Arretra la sterlina con la tenuta del governo Johnson a rischio nel Regno Unito. Petrolio in calo: il Brent agosto scambia a 118,97 dollari al barile e il Wti luglio a 117,93. In leggera flessione il prezzo del gas naturale in Europa a 82,5 euro al megawattora.

A Piazza Affari comunque gli acquisti sono stati piuttosto trasversali: oltre a risparmio gestito e banche, è andata meglio dell’indice Nexi (+3,8%), tra i titoli più penalizzati da inizio anno, ma anche Unipol, Campari, Prysmian e Enel si sono distinte con rialzi superiori a due punti percentuali. Nell’automotive hanno guadagnato intorno al 2% Pirelli e Stellantis. Pochi i titoli sottotono: Interpump (-1,1%), Leonardo (-0,5% con l’attenzione sul dossier Oto Melara), Atlantia (-0,09%) sempre ancorata al prezzo dell’opa Edizione-Blackstone. Ad Amsterdam exploit di Takeaway (+12%) secondo cui Matt Maloney sarebbe interessato a riacquistare la piattaforma Grubhub dal gruppo Just Eat Takeaway a cui l’aveva venduto due anni fa per 7,3 miliardi di dollari. Nel settore balzo anche per Delivery Hero (+9,4%) e Hellofresh (+7%), quotate a Francoforte. L’indice tedesco ha chiuso in rialzo dell’1,34%. Tra i comparti vivaci nella giornata odierna c’è stato anche quello della difesa con Airbus, Safran, Mtu Aero in evidenza. A Parigi la migliore è stata Renault salita di oltre il 3%. A Londra (+1% Ftse 100) in evidenza Melrose che ha venduto la controllata statunitense Ergotron ai fondi gestiti da The Sterling per circa 650 milioni di dollari in contanti.

La Borsa di Madrid ha chiuso le contrattazioni in rialzo dell’1,28% sostenuta, come Milano, soprattutto dal comparto dei titoli bancari (+3,5% Sabadell, +3% Bbva) ma anche da Mediaset Espana (+2,8%) mentre è in corso l’Opas da parte di MediaForEurope. In controtendenza invece Acerinox (-0,8%) che ha deciso di abbandonare il progetto della fusione con la lussemburghese Aperam che avrebbe portato a unire le forze tra i due big dell’acciaio inossidabile. Nella seduta di domani pochi gli spunti offerti dal calendario macroeconomico: i mercati già guardano all’esito della riunione della Bce di giovedì e ai dati sull’inflazione statunitense di maggio che saranno diffusi venerdì.

 

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