Nella foto Piazza Affari
Milano, 13 aprile – L’avvio della stagione delle trimestrali americane, che servirà a valutare concretamente l’impatto della guerra tra Russia e Ucraina sull’attività economica nei primi tre mesi dell’anno, invita le Borse europee alla prudenza. I listini continentali, già nervosi alla luce dell’inflazione record che secondo gli osservatori porterà la Fed ad alzare i tassi di interesse di 50 punti base, hanno così chiuso la giornata contrastate attorno alla parità. Alla vigilia della riunione del consiglio direttivo della Bce, che fornirà aggiornamenti sulla strategia di politica monetaria al di qua dell’Atlantico, il Ftse Mib di Piazza Affari ha spuntato un +0,22%. Tra i titoli milanesi a maggiore capitalizzazione, si sono messi in luce Iveco (+5,97%), nel giorno dell’assemblea, e Banco Bpm (+3,35%), che ieri ha avviato il riassetto dell’attività di bancassicurazione e che rimane sotto i riflettori alla luce dell’ingresso nel capitale del Credit Agricole. Bene anche Telecom Italia (+3%), mentre si susseguono le indiscrezioni sull’interesse di numerosi fondi per asset del gruppo di tlc, e Mediobanca (+2,35%), mentre hanno perso terreno Nexi (-2,68%) e Campari (-3,15%). Sul mercato dei cambi, ingessato il rapporto euro/dollaro a 1,0864 da 1,0862 ieri in chiusura. Ancora debole lo yen, indicato a 136,53 per un euro (135,97) e vicino ai minimi da 20 anni a 125,65 per un dollaro (125,15). Il petrolio si scrolla di dosso i timori legati a un rallentamento della Cina e guadagna terreno: il future maggio sul Wti sale dell’1,62% a 102,23 dollari al barile, mentre la consegna giugno sul Brent prende l’1,96% a 106,69 dollari.
