Libri all’indice.Il Laos tra fascino e mistero

Tre viaggiatori europei con gli scritti raccolti a cura di Maurizio Gatti ci svelano usi, costumi, natura, storia e miti della perla del Sud-Est asiatico

Tre viaggiatori europei con gli scritti raccolti a cura di Maurizio Gatti ci svelano usi, costumi, natura, storia e miti della perla del Sud-Est asiatico

Giambattista Pepi. Dei tre stati che costituivano l’Indocina francese, il Laos è il meno sviluppato e il più enigmatico. Dopo il rovinoso avvicendarsi del dominio coloniale, dei conflitti intestini e del socialismo dogmatico, negli anni ’70 il Paese si ritrovò non solo in ginocchio, ma anche a registrare un calo della sua popolazione di quasi il 10%, perché emigrata. Ora, dopo vent’anni di isolamento dal mondo esterno, questa splendida nazione senza sbocchi sul mare e scarsamente popolata si sta finalmente godendo la pace, sta stabilizzando le proprie strutture politiche ed economiche e ha aperto le frontiere ai turisti stranieri. L’assenza di influenze esterne offre al visitatore l’impareggiabile occasione di entrare in contatto con uno stile di vita tradizionale che è rimasto pressoché inalterato nel tempo. Dalle fertili pianure della valle del Mekong agli aspri rilievi dell’Annam, le persone che hanno visitato il Laos concordano nel dire che questo Paese è la perla del sud-est asiatico. Un Paese antico, affascinante e misterioso dunque. Che oggi può essere conosciuto più profondamente leggendo il libro Laos. Il Paese del milione di elefanti e dell’ombrello bianco (OBarraO, 153 pagine, 12,00 euro) a cura di Maurizio Gatti che raccoglie i testi scritti dai primi europei che vi si avventurarono. Si tratta del naturalista Henri Mouhot, che, con il sostegno della Royal Geographical Society, lo esplorò trent’anni prima della colonizzazione francese e le vivide pagine del suo diario ebbero un impatto enorme sui lettori e sulla comunità scientifica del tempo. Il secondo autore è Isabelle Massieu, che sul finire del XX secolo si inoltrò, prima donna occidentale a farlo, in quella regione. Un reportage il suo, procedendo dall’Alto Laos fino a Huè in Vietnam, con cui ha illustrato i costumi delle popolazioni locali, la natura dei territori attraversati e l’amministrazione del protettorato francese. La terza testimonianza è quella dell’ufficiale Joseph Chevallier: un viaggio nell’atmosfera che si viveva a Luang Prabang a inizio del Novecento.

La raccolta è completata dal mito della fondazione del Laos e una presentazione del capolavoro della letteratura laotiana, il poema di ispirazione buddhista, Sang Sinxay, risalente al XVII secolo.

 

Questa voce è stata pubblicata in Libri, manoscritti e autografi e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


+ cinque = tredici

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>