Visco: la crescita taglia il debito pubblico al 150% “Sì a misure su bollette e turismo, non stimoli generali”

Il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco

Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco

Roma, 12 febbraio. L’economia italiana “dalla primavera con il progressivo miglioramento del quadro sanitario dovrebbe riacquistare “vigore” dopo la frenata degli ultimi mesi dovuta ai contagi. nLo afferma il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco al Forex di Parma secondo cui la crescita del Pil “si avvicinerebbe nella media di quest’anno al 4% per poi attenuarsi nei prossimi due”. IL DEBITO PUBBLICO - “La marcata ripresa dell’economia è stata decisiva per interrompere l’aumento del rapporto tra debito pubblico e prodotto, che alla fine del 2021 potrebbe essere sceso su valori prossimi al 150 per cento (da circa il 156 per cento raggiunto nel 2020), afferma Visco.

Si tratta “di un livello nettamente inferiore a quanto previsto all’inizio dello scorso anno e anche alle valutazioni ufficiali pubblicate in autunno” ha rilevato sottolineando l’importanza “della crescita per il calo del debito.

LE BANCHE - Le banche italiane hanno una situazione patrimoniale nel complesso solida e la qualità del credito ha continuato a migliorare, anche beneficiando delle misure di sostegno”, afferma il governatore della Banca d’Italia secondo cui tuttavia “rimangono però casi di fragilità principalmente presso banche di dimensione medio-piccola e con un modello di attività tradizionale”. Visco ha sottolineato che per alcune banche la vigilanza ha richiesto di “Valutare con tempestività ogni opzione volta a prevenire il deterioramento e riportarsi su sentieri di piena sostenibilità”.

MISURE AD HOC - Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco giudica con favore interventi mirati sul caro bollette o su singoli settori in difficoltà ma dice di no a generali misure “generalizzate di stimolo” che determinerebbero tensioni sui prezzi e rischi “per l’equilibrio dei conti pubblici”. Visco ha spiegato come “limitati interventi di natura emergenziale possono ancora trovare giustificazione, ad esempio per fronteggiare la crisi energetica o nei casi in cui i contagi continuino a ostacolare consumi e produzione, come nei servizi legati al turismo, alla ristorazione, al tempo libero”.

IL FUTURO - ”Dobbiamo cominciare a pensare a un futuro da consolidare e al quale tutti dobbiamo partecipare con ottimismo con un tentativo di costruire il nuovo che di fatto sta proprio nelle nostre mani”, ha detto il governatore della Banca d’Italia, ricordando come 10 anni fa nel suo primo discorso all’associazione nella città emiliana il quadro era di grave crisi e recessione del paese. Ora ha detto di fronte alla crisi pandemica “l’economia italiana è più attrezzata e le banche non sono la causa ma hanno aiutato”.

 

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