New York, 10 giugno – Prezzi in calo per i titoli di Stato americani, dopo il dato sui prezzi al consumo (Cpi), uno dei più monitorati per valutare l’inflazione: a maggio, i prezzi sono aumentati dello 0,6% rispetto ad aprile e del 5% rispetto a un anno prima, il passo più veloce dall’agosto 2008; il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto mensilmente dello 0,7% e del 3,8% annualmente, il maggior rialzo dal giugno 1992. Era atteso anche il dato sui sussidi, con il numero dei lavoratori che per la prima volta li hanno richiesti è diminuito di 9.000 unità a 376.000, il miglior dato dall’inizio della pandemia. Le attenzioni degli investitori saranno poi sul prossimo incontro del Federal Open Market Committee (Fomc), il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, previsto il 15-16 giugno. In molti credono che la Fed possa cominciare a preparare i mercati per un futuro tapering. Tornando ai titoli di Stato, il rendimento – che si muove inversamente al prezzo – del decennale americano è in rialzo all’1,526% dall’1,489% di ieri. Lo scorso mese, ha oscillato tra l’1,49% e l’1,71%, dopo aver chiuso aprile all’1,63%. Alla fine di marzo, aveva toccato quasi l’1,78%, massimo degli ultimi 14 mesi; all’inizio dell’anno, era sotto l’1%. Il rendimento del titolo Usa a tre mesi è stabile allo 0,025%. Questo l’andamento delle altre scadenze: Titolo a 2 anni, rendimento in rialzo allo 0,161%. Titoli a 5 anni, rendimento in aumento allo 0,78%. Titoli a 30 anni, rendimento in rialzo al 2,206%.
