BG Saxo. Mercato obbligazionario: cosa osservare questa settimana

Le tensioni geopolitiche non sono le sole a muovere il mercato dei Treasury USA. Le aspettative di una Federal Reserve più aggressiva continuano ad adeguarsi, facendo avanzare la parte anteriore della curva dei rendimenti o riducendo i rialzi dei tassi di interesse.

Le tensioni geopolitiche non sono le sole a muovere il mercato dei Treasury USA. Le aspettative di una Federal Reserve più aggressiva continuano ad adeguarsi, facendo avanzare la parte anteriore della curva dei rendimenti o riducendo i rialzi dei tassi di interesse.

Questa appena iniziata è un’altra settimana che vede il mercato incentrato su una possibile escalation delle tensioni in Ucraina. La situazione non è chiara, con rapporti che mostrano che la Russia è pronta a invadere l’Ucraina in qualsiasi momento da una parte e Emmanuel Macron che media per organizzare un vertice tra Vladimir Putin e Joe Biden dall’altra. Una cosa è certa: è probabile che la volatilità sarà elevata fino a quando le truppe russe non si tireranno indietro dal confine ucraino. Fino ad allora, possiamo aspettarci che il mercato azionario rimanga vulnerabile e che i Treasury statunitensi e l’oro rappresentino il rifugio sicuro. Tuttavia, le tensioni geopolitiche non sono le sole a muovere il mercato dei Treasury USA. Le aspettative di una Federal Reserve più aggressiva continuano ad adeguarsi, facendo avanzare la parte anteriore della curva dei rendimenti o riducendo i rialzi dei tassi di interesse. Mentre all’inizio della scorsa settimana i mercati stavano scontando un aumento del tasso di 50 pb il mese prossimo, venerdì le aspettative sono scese a 25 pb. I discorsi ufficiali della Fed contribuiscono all’incertezza nel mercato dei tassi, in quanto non forniscono indicazioni esplicite. Come evidenziato in una recente ricerca dal guru del mercato monetario Zoltan Pozsar, l’incertezza potrebbe giovare allo scopo della Federal Reserve di restringere le condizioni finanziarie in modo più efficiente per combattere le pressioni inflazionistiche. Lo studioso spiega che un modo per farlo è innescare un crollo del mercato, le cui alte valutazione sono causa principale della rigidità del lavoro.

Anche se la Fed non vuole provocare un sell-off volontariamente, potrebbe essere quasi impossibile evitare fluttuazioni. Da un lato, se non fa abbastanza per frenare l’inflazione, potrebbe innescare un’inflation tantrum. D’altra parte, se è troppo aggressiva, potrebbe derivarne un taper tantrum.

Questa settimana, gli investitori dovranno concentrarsi sull’indice di spesa per consumi personali pubblicato venerdì, che dovrebbe raggiungere il 6%. Un superamento potrebbe far rivivere le aspettative di aumenti dei tassi di interesse più aggressivi. Prima di venerdì, il focus sarà sulle aste del tesoro USA a 2 anni, 5 anni ed a 7 anni e sui discorsi degli ufficiali della Federal Reserve.

In Europa, il focus è sui dati PMI di febbraio diffusi questa mattina, che mostrano come la ripresa sia in corso dopo il lockdown invernale. Questo potrebbe incoraggiare le banche centrali a ritirare lo stimolo pandemico più velocemente del previsto. Pertanto, l’attenzione si concentrerà sui funzionari della banca centrale e sui loro discorsi questa settimana. Nel Regno Unito, Bailey parlerà davanti alla commissione del Tesoro del Parlamento per rispondere a domande sull’economia e sull’inflazione. Nell’eurozona, de Cos, Guindos, Schnabel e Panetta interverranno più volte durante la settimana.

Sebbene sia inevitabile che la BCE assuma una posizione meno accomodante con la BOE e la Federal Reserve che aumentano i tassi di interesse in modo aggressivo, riteniamo che lo spread BTPS-Bund sia un buon indicatore di quanto lontano può spingersi la BCE. Finora lo spread BTP-Bund rimane sotto i 200pb, lasciando la banca centrale senza preoccupazioni. Tuttavia, man mano che aumenta al di sopra di questo livello, prevediamo che i funzionari della BCE diventino più cauti.

Le tensioni geopolitiche in Ucraina saranno al centro dell’attenzione anche nella zona euro. L’aumento delle tensioni potrebbe vedere i prezzi dell’energia salire alle stelle, contribuendo a politiche monetarie ancora più aggressive.

 

 

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