Wall Street. Ieri seduta record (Dow Jones +0,5%) grazie all’accordo imminente al Congresso sul nuovo piano di aiuti alle famiglie americane

La Borsa di Wall Street a New York

La Borsa di Wall Street a New York

New York, 18 dicembre – Ieri, seduta record per gli indici a Wall Street, con un accordo su un piano di aiuti ormai “imminente” in Congresso. Chiusura senza precedenti per Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq; l’indice delle 500 maggiori società quotate e quello tech hanno anche registrato nuovi primati intraday. A proposito del piano di stimoli da 900 miliardi di dollari, che include dei sussidi diretti ai cittadini, il leader della maggioranza al Senato statunitense, il repubblicano Mitch McConnell, ha detto ai giornalisti a Capitol Hill che “un accordo bipartisan e bicamerale sembra imminente”; è probabile, però, che si debba aspettare il fine settimana per la definitiva fumata bianca. Gli investitori, poi, guardano ai numeri sul Covid-19 (mercoledì numero record di nuovi casi, ricoverati e morti) e aspettano il probabile via libera a un secondo vaccino (quello di Moderna), possibile già in giornata. Deludente il dato sulle nuove richieste dei sussidi di disoccupazione, visto che i richiedenti sono aumentati di 23.000 unità a 885.000, contro attese per un dato a 808.000; oltre 20,6 milioni di persone ricevono ancora gli aiuti dei vari programmi statali e federali in corso, segno che la ripresa economica è molto lontana. Il Dow Jones ha chiuso in rialzo di 148,83 punti, lo 0,49%, a 30.303,37; lo S&P 500 ha aggiunto 21,31 punti, lo 0,58%, a 3.722,48; il Nasdaq Composite ha guadagnato 106,56 punti, lo 0,84%, a 12.764,65.

Quarta seduta consecutiva in rialzo per il petrolio Wti, che al Nymex ha guadagnato 54 centesimi, l’1,1%, chiudendo a 48,36 dollari al barile, ai massimi dal 26 febbraio. Il Bitcoin, il giorno dopo aver superato per la prima volta i 20.000 dollari, ha raggiunto i 23.685 dollari. Terza seduta consecutiva in rialzo per l’oro, che ha guadagnato 31,30 dollari, l’1,7%, chiudendo a 1.890,40 dollari all’oncia, la miglior chiusura dal 6 novembre. Euro in rialzo dello 0,50% a 1,2260 dollari, biglietto verde in calo dello 0,30% a 103,14 yen, sterlina in rialzo dello 0,39% a 1,3561 dollari. Bond, rendimento del decennale in rialzo di 1,5 punti base allo 0,935%.

Sul fronte azionario, la catena di farmacie Rite Aid ha guadagnato il 17,36% dopo aver registrato un inaspettato profitto trimestrale di 40 centesimi ad azione, contro attese per una perdita di 5 centesimi, su un giro d’affari superiore alle stime. Roku ha trovato un accordo con AT&T (-2,21%) e metterà a disposizione dei suoi clienti anche il servizio streaming Hbo Max, come tutte le piattaforme rivali, e ha guadagnato l’1,12%. Warner Music ha chiuso in rialzo dell’8,71% dopo che la valutazione del suo titolo da parte di Morgan Stanley è aumentata a “overweight”. Sul Dow, tre titoli hanno guadagnato almeno l’1,5%: Johnson & Johnson (+2,63%), Home Depot (+1,62%) e Nike (+1,56%); il peggiore è stato Boeing, che ha ceduto il 2%. In difficoltà molti titoli del settore energetico, a partire da Marathon Petroleum, il peggiore sullo S&P 500 con una perdita superiore al 2,5%. Sul Nasdaq, il migliore è stato Tesla, che ha guadagnato il 5,32% a 655,90 dollari, dopo aver toccato un nuovo massimo a 658,82 dollari, per una capitalizzazione superiore ai 611 miliardi di dollari; dall’inizio dell’anno, il titolo guadagna quasi il 684% e ora si prepara allo sbarco sullo S&P 500, previsto il 21 dicembre. Alphabet ha perso lo 0,95% dopo che, negli Stati Uniti, è stata intentata la terza causa antitrust in meno di due mesi contro Google, questa volta presentata da una coalizione bipartisan di procuratori generali di 38 Stati e territori, che accusano la società statunitense di mantenere il monopolio nelle ricerche online e nelle pubblicità  sui motori di ricerca attraverso una condotta anticoncorrenziale. Si tratta di una causa simile a quella del dipartimento di Giustizia con 11 Stati a guida repubblicana, presentata a ottobre; mercoledì un gruppo di 10 procuratori generali repubblicani ha presentato un’altra causa contro Google, che accusa anche Facebook (-0,43%). Oggi, l’agenda non è particolarmente densa di appuntamenti: attesi il superindice economico per novembre e le trimestrali di Nike e Carnival Corp; la Fed pubblica i risultati del secondo round degli stress test alle banche alle 16.30 (le 22.30 in Italia).

 

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