2020: l’economia cinese stacca tutti. Articolo di Geoffrey Smith

Una foto di Pechino

Una foto di Pechino

La Cina, che ha scatenato la peggiore contrazione economica dalla Grande Depressione permettendo al virus Covid-19 di diffondersi, è emersa dalla crisi con uno stato di salute migliore rispetto a tutte le altre economie del mondo. Il Fondo Monetario Internazionale ha dichiarato la scorsa settimana di prevedere una crescita dell’1,9% per l’economia cinese quest’anno, mentre tutte le altre economie del G20 sono destinate a crollare. I nuovi dati rilasciati questa settimana a Pechino indicano che il FMI forse è stato anche troppo pessimista: il GDP è salito del 4,9% nel terzo trimestre su base annua ed è salito del  2,5% dal secondo trimestre. La produzione industriale è cresciuta del 6,9% su base annua e le vendite al dettaglio sono aumentate del 3,3% rispetto allo scorso anno.

Anche se è risaputo che la Cina riesce a generare i dati statistici sul PIL che vuole, il quadro è chiarissimo: la stretta draconiana sulla vita sociale di gennaio e febbraio ha permesso una ripresa più forte rispetto a tutti gli altri paesi del mondo.

I mercati di Europa e Giappone impallidiscono al confronto. Per l’India, che ha un potenziale di crescita nel breve termine paragonabile alla Cina, il FMI ha previsto il maggiore calo del PIL dell’anno, a causa dell’incapacità di contenere in virus nelle sue affollatissime città e nell’hinterland. Con i suoi 7,6 milioni di casi è seconda solo agli 8,2 milioni degli USA.

Per il PIL del Brasile è previsto un crollo del 5,2% quest’anno. Brasile e India hanno sono al secondo e terzo posto per numero di vittime del virus, ma è possibile che il conteggio sia superiore ai dati ufficiali.

I vari gradi di successo nella lotta al virus si riflettono anche nello stato di salute dei mercati azionari e valutari di questi paesi.

Nonostante un peggioramento drastico delle relazioni con USA e India, un altro importante partner commerciale, lo yuan cinese è schizzato al massimo di due anni contro il dollaro ad Ottobre, mentre l’indice Shanghai and Shenzhen SZSE è l’unico indice del mondo che ha superato il Nasdaq quest’anno. Tutti i principali indici cinesi sono in salita quest’anno, mentre il Nifty indiano ed il Bovespa brasiliano sono rispettivamente in calo del 2,2% e del  15%. In Russia l’indice RTSI segna la peggiore performance in tutti i grandi mercati emergenti, con un crollo del 27%.

 

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