E19. Eurozone economic outlook, ripresa nel terzo trimestre 2020

FOTORoma, 29 settembre – Dopo la forte contrazione registrata tra aprile e giugno, il Pil e gli altri aggregati economici dell’Eurozona registreranno una ripresa nel terzo trimestre del 2020. Lo afferma l’Eurozone economic outlook, elaborato da Istat, Ifo e Kof. Nell’area dell’euro, in particolare, “la crescita del settore manifatturiero è attesa trainare quella del Pil che quindi aumenterebbe con una intensità significativa nel terzo trimestre (+8,2%) per poi registrare impulsi più contenuti nel quarto e nel primo trimestre del 2021 (rispettivamente +2,2% e +1,5%). Considerando la media annua, nel 2020 il Pil destagionalizzato e corretto per i giorni lavorativi dovrebbe diminuire, nell’area Euro, dell’8% rispetto all’anno precedente.

L’inflazione a livello annuale, prosegue il report, rimarrà bassa, con una moderata accelerazione nei primi tre mesi del 2021. Le previsioni sono caratterizzate da elevata incertezza, con rischi sia al rialzo sia al ribasso strettamente condizionati dall’efficacia delle politiche economiche nei vari paesi dell’Eurozona e dall’evoluzione della pandemia.

Riguardo all’andamento dei prezzi al consumo, dopo oltre quattro anni la variazione annuale dell’indice armonizzato (Ipca) è risultata negativa ad agosto (-0,2%, dopo il +0,4% di luglio). La tendenza deflazionistica riflette la caduta dei prezzi dell’energia e il rallentamento degli aumenti dei generi alimentari, ma anche l’inflazione di fondo si è ridotta notevolmente, spinta dal calo della domanda e dalla temporanea riduzione delle aliquote Iva tedesche entrata in vigore a luglio.

In base alle ipotesi tecniche che il prezzo del Brent rimanga a 43 dollari al barile e che il tasso di cambio dollaro/euro sia stabile a 1,18 nell’orizzonte di previsione, l’inflazione oscillerà intorno allo zero nel terzo e quarto trimestre del 2020. In media, nel 2020, si prevede che l’inflazione aumenterà lievemente (+0,3%).

Nel primo trimestre del 2021, il tasso di crescita annuale dovrebbe assumere un livello più elevato condizionato sia dal ripristino delle normali aliquote Iva in Germania sia dal progressivo indebolirsi nei tassi tendenziali degli effetti di caduta dei prezzi dei beni energetici.

In generale, prosegue il rapporto, “le previsioni sono soggette a una elevata incertezza, che si lega al progressivo aumento dei contagi nei paesi europei. I rischi al rialzo e al ribasso sono quindi dominati principalmente dall’evoluzione della pandemia. I rischi positivi includono la scoperta ed eventuale distribuzione di un vaccino che, a breve termine, rafforzerebbe la fiducia dei consumatori e delle imprese e, quindi, la domanda interna e le prospettive di crescita. Quelli al ribasso considerano la possibilità che i contagi aumentino più del previsto, rendendo necessarie misure di contenimento più rigorose. La fiducia in tale caso rimarrebbe debole per un periodo più lungo”.

 

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