Banche. Abi, continua la crescita dei prestiti a famiglie e imprese ad agosto (+3,9%). Giù le sofferenze a 24,6 miliardi ai livelli di settembre 2009

Palazzo Altieri a Roma sede dell'Abi

Palazzo Altieri a Roma sede dell’Abi

Roma, 15 settembre – Si conferma, ad agosto, la dinamica crescente dei finanziamenti bancari a famiglie e imprese con gli impieghi in accelerazione. Ad agosto, stima il rapporto mensile dell’Abi sulla base dei dati pubblicati dalla Banca d’Italia, i prestiti a famiglie e imprese sono aumentati del 3,9% rispetto a un anno fa, a 1.303 miliardi di euro, e in accelerazione rispetto alla dinamica registrata il mese precedente (+3,2%). Un trend in crescita da febbraio e fortemente concentrato sulle imprese come risultato delle misure messe in campo, le scelte delle stesse imprese e l’effetto delle moratorie. Il dato di luglio, infatti, precisa il rapporto dell’Abi, per i prestiti alle imprese registra un aumento del 4,4% su base annua (+3,6% nel mese precedente mentre a febbraio 2020 si registrava un valore del -1,2%). Mentre l’aumento è  dell’1,7% per i prestiti alle famiglie (+1,6% nel mese precedente). L’Abi nel rapporto mensile spiega che la variazione annua dei finanziamenti è calcolata includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze dovute a fluttuazioni del cambio o ad aggiustamenti di valore o riclassificazioni.

Continua a migliorare la qualità del credito con l’ammontare delle sofferenze nette delle banche italiane che torna ai livelli di settembre 2009. Il rapporto mensile dell’Abi segnala, infatti, un calo dello stock di sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a 24,6 miliardi di euro a luglio dai 31,9 miliardi di luglio 2019 (-7,3 miliardi pari a -23%) e ai 39,9 miliardi di luglio 2018 (-15,3 miliardi pari a -38,4%) Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), sottolinea il Rapporto mensile, la riduzione è di oltre 64 miliardi (pari a -72,3%) e rappresenta un livello che ci riporta a settembre 2009. Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali è dell’1,41% a luglio (era 1,83% a luglio 2019, 2,31% a luglio 2018 e 4,89% a novembre 2015), anch’esso ai livelli di settembre 2009. Sul fronte della raccolta in Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, ad agosto 2020, di oltre 110 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (variazione pari a +7% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di circa 17 miliardi di euro in valore assoluto(pari a -7,1%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +5,2% ad agosto.

 

 

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