Borsa. L’Europa punta sulla ripresa. Milano parte di slancio grazie a Mediobanca (+10) con blitz di Del Vecchio, ma poi frena (+0,56%)

Piazza Affari

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Milano, 1 giugno – Inizio di settimana a passo rapido per le Borse europee, che cercano di allungare ulteriormente dopo i guadagni di maggio. Le tensioni negli Stati Uniti, dopo le proteste, gli scontri e gli episodi di violenza a Minneapolis e in varie città americane a causa dell’uccisione del 46enne afroamericano George Floyd da parte di un poliziotto, preoccupano gli investitori, ma non distolgono i mercati dal progressivo allentamento dei lockdown, con l’imminente ripresa degli spostamenti anche tra gli Stati, e dalla speranza per una rapida ripresa dell’economia, dopo il crollo provocato dalla pandemia. Così, dopo un maggio di forte recupero (+2,8% Milano, attorno al 3% per Londra e Parigi, +6,8% Francoforte), gli indici europei ripartono di slancio: Piazza Affari +1,5%, Parigi +1,6%, Londra +1,5% e Madrid +2,1%. Chiusa Francoforte per festività. A Piazza Affari scatta in avanti Mediobanca (è arrivata +13,4%, dopo non avere fatto prezzo in apertura, poi si è assestata a +10%), dopo la mossa di Leonardo Del Vecchio, che ha presentato a Bankitalia istanza per l’autorizzazione ad aumentare la partecipazione detenuta da Delfin fino al 20%. Ma poi il listino milanese frena e si porta intorno a mezzo punto percentuale (+0,56%). Cresce anche Generali (+4,33%), in attesa di capire se ci saranno ricadute dalla vicenda Mediobanca, visto che quest’ultima detiene una quota del 13% circa nel gruppo assicurativo e Del Vecchio circa del 5%. Prosegue inoltre il recupero dei titoli messi in crisi dai lockdown, a partire da auto e industriali, mentre in coda al Ftse Mib finisce Diasorin (-2,23%). Fuori dal listino principale, Cattolica (-13,7%) è tra le peggiori dopo la lettera inviata da Ivass, che, tra le altre cose, ha rilevato la necessità di un aumento di capitale da 500 milioni. Il Cda ha dato mandato al management di preparare un piano nei tempi richiesti, al fine di rafforzare la solvibilità del gruppo. Petrolio in calo, in attesa della riunione dell’Opec+ del 4 giugno, quando si discuterà di una possibile estensione dei tagli della produzione oltre la fine di giugno: il Wti luglio cede lo 0,2% a 35,4 dollari, mentre il Brent scadenza agosto, al primo giorno come contratto di riferimento, cede lo 0,11% a 37,8 dollari al barile. Sul mercato valutario, l’euro si rafforza sul dollaro, che scivola al minimo da marzo, a 1,1138 (1,1 venerdì in chiusura) e a 119,815 yen (119,78 venerdì), mentre il rapporto dollaro/yen è a 107,57. Infine, spread in calo a 192 punti base dai 196 del finale di venerdì.

 

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