Robeco SAM: Internet e CO2

UnknownPer investire in maniera sostenibile non basta semplicemente escludere le aziende che operano in settori controversi, come la produzione di tabacco o di armi, o in industrie particolarmente inquinanti e dannose per l’ambiente. Valutare e confrontare la sostenibilità delle aziende è spesso più complesso di quanto sembri. La transizione verso un’economia sostenibile è complessa e i vincitori di domani potrebbero sembrare in ritardo oggi. Le emissioni di carbonio provengono da ogni angolo dell’economia, e sarebbe un errore basare la selezione dei titoli e la costruzione del portafoglio su semplici ipotesi dell’attuale impronta di carbonio di una società.

Esempi di attività apparentemente innocue sono l’utilizzo quotidiano di Internet, la gestione dell’infrastruttura mondiale per l’archiviazione dei dati e l’estrazione di bitcoin. Queste attività consumano grandi quantità di energia e hanno un enorme impatto sull’ambiente. Il consumo totale di energia dell’intera rete di bitcoin, ad esempio, compreso il costo del mining – vale a dire la produzione di monete digitali – è stato stimato essere superiore al consumo annuo di elettricità della Romania.[2]

L’uso e l’archiviazione dei dati ha un impatto pesante dal punto di vista energetico: nel 2018 sono stati generati 33 mila miliardi di gigabyte di dati, di cui solo il 6% circa è in uso. Sono stati prodotti più dati negli ultimi due anni che nei precedenti 40. I data center sono responsabili dello 0,3% circa del totale delle emissioni di carbonio, mentre all’ecosistema ICT nel complesso – includendo quindi i dispositivi personali, i network di telefonia mobile e le televisioni – fa capo oltre il 2% delle emissioni globali, in linea con le emissioni legate al consumo di carburante per il trasporto aereo.[3]

Quindi, cosa possiamo fare in proposito? L’uso di Internet è in aumento, non in diminuzione. Gli investimenti nelle nuove frontiere del digitale, come ad esempio il fintech, possono ridurre l’impronta di carbonio facilitando il passaggio a servizi a minore intensità energetica. Il riciclo può mantenere i dispositivi elettronici sul mercato più a lungo, evitando la necessità di crearne di nuovi. Anche l’efficienza energetica è fondamentale. L’innovazione porterà a componenti elettronici e software più efficienti e le aziende possono implementare architetture e soluzioni IT per rendere la computazione e l’archiviazione dei dati meno dispendiosi dal punto di vista energetico. Infine, dobbiamo passare a fonti di energia pulita che possano alimentare la rete (e tutto il resto) a emissioni prossime allo zero.

Dobbiamo infatti tenere conto di queste dinamiche (come l’efficienza e l’energia pulita) quando andiamo a valutare le società. I dati possono essere sovrastimati e molti sono messi in discussione. Ad esempio, le stime di quanta CO2 venga rilasciata dall’elettricità necessaria per guardare 30 minuti in streaming online vanno da 1,6 kg – equivalente a guidare un’auto per sei chilometri – a soli 20 grammi, se l’energia è stata prodotta da fonti rinnovabili. Di fronte alla pressione per ridurre la loro impronta di carbonio, le società di dati e di streaming stanno ora acquistando interi parchi eolici per ottenere la loro energia in modo più sostenibile. In ultima analisi è proprio la profonda conoscenza di questi trend e dei rispettivi impatti sulle nostre scelte di investimento che ci permettono di sviluppare soluzioni sostenibili per i nostri clienti.

Jacob Messina, Head of Sustainability Investing Research di RobecoSAM

 

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