Borsa. Il blitz della Fed non basta a rassicurare i mercati. Milano tiene (+0,43%), ma crolla Banco BPM

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

Milano, 3 marzo. Powell ruba la scena ai ministri del G7 e, a sorpresa, annuncia un taglio dei tassi, provando senza successo a dare la scossa ai mercati. In una giornata di forti fibrillazioni, le Borse europee riescono comunque a chiudere in territorio positivo, mentre Wall Street non sembra accontentarsi della Fed e perde terreno dopo una fiammata iniziale (all’indomani, però, di uno storico +5% che per molti analisti “incorpora” il taglio di oggi). E questo nonostante gli impegni dei Paesi del G7 per rispondere all’emergenza del nuovo coronavirus avessero già ampiamente deluso i mercati: nel comunicato finale, infatti, si parla dell’uso di ‘tutti gli strumenti’ necessari per rispondere al rischio di una recessione globale, compreso il ricorso a strumenti fiscali, ma mancano riferimenti a misure immediate e concrete già pronte a diventare efficaci. In questo contesto Piazza Affari, dopo aver toccato il picco del +2,6% subito dopo l’annuncio di Powell, ha poi rallentato di colpo, chiudendo con un rialzo dello 0,43% a causa dei ribassi delle banche. A zavorrare il listino il comparto del credito, a partire da Banco Bpm che crolla dell’8,2% dopo la presentazione del piano, con gli analisti che a caldo si mostrano perplessi sui target. Male anche UniCredit (-4,2%) e Bper (-2,3%). Tra i titoli in testa per tutta la seduta sul Ftse Mib spiccano Poste (+3,8%), St (+2,7%) in scia alla buona prestazione delle società tecnologiche e Diasorin (+2,9%) con il settore in fermento dopo l’opa di Thermo Fischer su Qiagen. Sul fronte dei cambi, il dollaro ha subito perso terreno nei confronti delle principali divise all’annuncio a sorpresa del taglio dei tassi: il cambio euro/dollaro viaggia a fine seduta a 1,115 (da 1,1115 di ieri sera). Euro/yen a 119,66 (da 120,4). Dollaro/yen a 107,26 (108 ieri). In rialzo ancora il petrolio con il Wti, contratto di consegna ad aprile, scambiato a 47,6 dollari al barile (+1,9%) e il Brent stesso mese a 52,5 dollari (+1,2%).

 

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