Borsa. L’Europa tira il fiato. Milano arresta la corsa (-1,5%), ma resta vigile sulle banche

Piazza Affari

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Milano, 20 febbraio – Dopo i record dei giorni scorsi, le Borse europee tirano il fiato e scelgono un atteggiamento più cauto: le azioni di sostegno di Pechino e delle Banca centrale cinese per contrastare gli effetti del coronavirus e il rallentamento del numero di nuovi contagi hanno alimentato l’ottimismo, ma i fattori di preoccupazione restano e gli investitori proseguono alla ricerca di nuovi spunti per confermare l’impostazione rialzista. I principali indici hanno così chiuso in calo, ma sopra i minimi di seduta (Parigi -0,8%, Francoforte -0,91%, Madrid -1,25%, Londra -0,27%), mentre Milano è stata la peggiore (-1,56%), in un contesto in cui lo spread ha chiuso poco mosso a 135 punti, dai 136 della vigilia. Sul listino milanese, tra le migliori Tenaris (+3,7%), dopo i conti e con il rialzo del greggio, e Bper (+1,62%), che abbozza un rimbalzo dopo i forti cali dei giorni scorsi. Più lente le altre banche, a partire da Unicredit (-2,93%), sulle indiscrezioni, arrivate nel finale di seduta, secondo cui il numero uno Mustier sarebbe emerso come possibile candidato per la guida di Hsbc. Giù anche Ubi (-2,15%): a metà giornata il Patto di sindacato che raccoglie i soci storici ha bollato come “inaccettabile” l’offerta di Intesa Sanpaolo (-2,05%). Questo, stando ai primi commenti a caldo degli analisti, rischia di compromettere il successo dell’operazione almeno così com’è stata congegnata. In coda Atlantia (-2,73%), dopo l’ok della Camera al Milleproroghe, che di fatto avvicina la revoca delle concessioni e annulla, riducendola drasticamente, la maxi penale che lo Stato avrebbe dovuto pagare ai concessionari. Il titolo ha limato i ribassi dopo che il premier Giuseppe Conte ha detto che se dovesse arrivare una proposta transattiva da parte di Aspi, il Governo avrebbe il dovere di valutarla. In rialzo il petrolio che, grazie all’attenuarsi dei timori sul coronavirus, continua la risalita dopo avere toccato la settimana scorsa i minimi in 13 mesi (il Wti ad aprile sale dell’1,78% a 54,45 dollari e il Brent di pari scadenza cresce dell’1,29% a 59,86 dollari). Sul mercato valutario, l’euro si conferma poco mosso e vale 1,0791 dollari (1,079 in avvio e ieri), mentre contro yen vale 120,824(120,52 in apertura e 119,93 ieri). Il dollaro/yen è a 111,95.

 

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