Borsa. Milano ignora i moniti di Powell (Fed) e Lagarde (Bce) e tira dritto sulla strada dei rialzi (+0,74%)

PALAZZO MEZZANOTTEMilano, 11 febbraio. Altra seduta di rialzi per le Borse europee, che snobbano il virus cinese e soprattutto i moniti dei banchieri centrali Jerome Powell e Christine Lagarde. Il primo ha sottolineato che l’attuale politica monetaria Fed è “adeguata” e che proprio il virus potrebbe avere qualche effetto (ancora da stimare) sull’economia Usa, la seconda ha fatto notare come la Bce monitori i possibili effetti collaterali negativi dei tassi bassi. Così Francoforte tocca il nuovo massimo storico mentre Milano aggiorna il record dal 2008 con l’Ftse Mib chiude in rialzo dello 0,74%. A Piazza Affari, l’unico settore a pagare dazio per il virus cinese è il lusso con Moncler (all’indomani dei conti) e Ferragamo, che cedono rispettivamente il 2,7% e il 2,3%. La peggiore è Finecobank che lascia sul terreno il 5,6% dopo i conti 2019, in linea con le attese. Acquisti invece su tutto il comparto bancario, a partire da Ubi (+4,2% dopo il bilancio 2019 e in attesa del nuovo piano), su Prysmian (+2,8%) e sulla Juventus (+2,4%). Risale il comparto petrolifero in linea con l’Europa – il Wti risale dell’1,5% a 50,3 dollari al barile – con Saipem che balza del 2,7% ed Eni dell’1,1%. Fuori dal listino principale prosegue il rally di Risanamento che balza del 12%. Sul fronte dei cambi, l’euro chiude in lieve calo a 1,091 dollari (da 1,092 di ieri) e risale a 119,97 yen (da 119,8 yen) mentre il dollaro incrocia lo yen a 109,86 (da 109,75).

 

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