Abi. Le sofferenze delle banche flettono ancora ad ottobre a 31,4 miliardi (-17,9%). In calo i prestiti alle imprese (-1,4%), sempre vivaci i mutui (+2,4%)

FOTO ABILe sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) ad ottobre 2019 si sono attestate a 31,4 miliardi di euro, in calo rispetto ai 38,3 miliardi di ottobre 2018 (-6,9 miliardi pari a -17,9%) e ai 65,9 miliardi di ottobre 2017 (-34,5 miliardi pari a -52,3%). Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 57 miliardi (pari a -64,7%). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è attestato all’1,80% ad ottobre 2019 (era 2,26% ad ottobre 2018, 3,78% ad ottobre 2017 e 4,89% a novembre 2015). Sono i dati più salienti del Rapporto sul mercato del credito domestico realizzato a dicembre dall’Abi.

A novembre 2019 i tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento si attestano sui minimi storici, e registrano le seguenti dinamiche: il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è risultato pari a 1,20% (1,31% il mese precedente; 5,48% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è risultato pari a 1,44% (1,40% ad ottobre 2019, 5,72% a fine 2007). Il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,50% (2,51% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007).

Ad ottobre 2019, a seguito della riduzione della domanda di finanziamenti – nonostante tassi di interesse che permangono su livelli storicamente infimi -, per i prestiti alle imprese si registra una riduzione dell’1,4% su base annua.

 

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