Borsa. Milano chiude negativa (-0,26%) in un clima d’attesa. Si salva Nexi (+3,51%)

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

Milano, 27 novembre – Chiusura in modesto rialzo per le Borse europee che, in assenza di temi forti, si sono aggrappate all’ennesima apparente schiarita sui dazi: il presidente americano Donald Trump nella notte ha parlato di trattative alle battute finali per un accordo considerato a portata di mano. Parigi ha così finito piatta, Francoforte ha guadagnato lo 0,38%, Madrid lo 0,4% e Londra lo 0,2%. Molto limitato l’aiuto da Wall Street, piatta alla vigilia della pausa per il Giorno del Ringraziamento: l’effetto positivo della revisione al rialzo del Pil americano del terzo trimestre è stato annullato da una serie di notizie in chiaroscuro dal fronte manifatturiero, immobiliare e dei consumi. Unica in controtendenza, seppure con cali limitati, è stata Piazza Affari (-0,26%) penalizzata dal rialzo dello spread a 169 punti, dai 165 di ieri, e dalle conseguenti pressioni sulle banche (Banco Bpm -1,78% e Ubi Banca -1,75% le peggiori tra i finanziari). Sul Ftse Mib ha svettato Nexi (+3,51%), che ha aggiornato il massimo storico: secondo Citi il settore fintech e pagamenti va verso un consolidamento e l’istituto potrà beneficiarne anche alla luce delle recenti indiscrezioni di un accordo commerciale con Intesa Sanpaolo (-0,62% il titolo). Ha corso anche Ferragamo (+2,94%), in attesa di un Black Friday che potrà rivelarsi superiore alle aspettative. Sul fronte opposto, le peggiori sono state Cnh Industrial (-2,77%), penalizzata dall’outlook deludente dell’americana Deere per il 2020, e Juventus (-2,46%), dopo l’ok all’aumento di capitale da 300 milioni di euro, che partirà il 2 dicembre. Sul mercato valutario, l’euro è in calo e vale 1,0997 dollari (1,101 in avvio e 1,1016 ieri), mentre contro yen vale 120,29(120,22 all’apertura e 120,125 ieri). Il dollaro/yen è a 109,379. Il petrolio ha girato in ribasso dopo l’aumento a sorpresa delle scorte settimanali americane: il future gennaio sul Wti scende dell’1,28% a 57,65 dollari al barile, mentre il Brent a di pari scadenza vale 63,63 dollari (-1%).

 

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