Milano, 4 ottobre – Il dato sul lavoro americano, con il tasso di disoccupazione sceso al minimo dal 1969, ha dato slancio alle Borse europee, che avevano iniziato la seduta all’insegna della cautela. I riflettori si spostano ora sulla Federal Reserve e sulle decisioni che dovrà prendere a fine ottobre, con i mercati che scommettono su un ulteriore allentamento della politica monetaria. Gli indici hanno chiuso poco sotto i massimi di giornata (Milano +0,75%, con lo spread che ha chiuso poco mosso a 152 punti, dai 151 della vigilia), Parigi +0,91%, Francoforte +0,73% e Madrid +0,45%), con Londra (+1,1%) in prima fila, dopo che da alcuni documenti legali presentati dal Governo alla corte di Edimburgo è emerso che Boris Johnson chiederà una proroga della Brexit oltre il 31 ottobre se non si riuscirà ad ottenere un nuovo accordo con la Ue e approvato dal Parlamento entro il 19 di ottobre come richiesto dal Benn Act. A evitare rialzi maggiori sono state le vendite sulle società dell’industria automobilistica e sulle banche: a Piazza Affari hanno perso quota tra i bancari Ubi (-2,61%) e soprattutto Banco Bpm (-5,57%) protagoniste negli ultimi giorni per le voci di una possibile combinazione tra i due gruppi. Nell’auto giù Pirelli (-2,03%) e Fca (-0,12%). Sul Ftse Mib ha spiccato in positivo Diasorin (+2,79%) e la migliore è stata St (+3,2%) grazie alle indiscrezioni della stampa asiatica sull’incremento della produzione dell’iPhone 11 di cui il gruppo italo-francese è tra i fornitori. Petrolio in rialzo (+1,09% il Wti a novembre e +1,54% il Brent a dicembre). Sul mercato valutario, l’euro è stabile e vale 1,0972 dollari (1,0969 in avvio e 1,0959 ieri), mentre contro yen vale a 117,323(106,8 all’apertura e 107,18 ieri). Il dollaro/yen è a 106,923.