Rapporto REF. In Italia stanno aumentando i rischi per l’economia

La Camera dei Deputati del Parlamento italiano

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Le tensioni politiche del nostro Paese si innestano su un contesto internazionale complesso, e le prospettive sulla crescita della nostra economia nei prossimi mesi paiono poco incoraggianti. I ricercatori di REF, nell’ultimo aggiornamento reso disponibile sulla Congiuntura, manifestano le loro preoccupazioni sul proseguimento della crescita economica dell’Italia, la cui tenuta è messa a dura prova dalle tensioni provocate dall’impasse politico dopo le elezioni del 4 marzo e all’eventualità di nuove elezioni anticipate a breve. “Il 2018 si sta dimostrando un anno meno favorevole rispetto al 2017 per l’economia mondiale. La normalizzazione della politica monetaria Usa sta producendo le prime conseguenze negative sui mercati emergenti; gli scenari geo-politici non sono meno complessi e i rischi sulla situazione mediorientale hanno sollecitato le quotazioni del petrolio; nel corso degli ultimi mesi sono anche aumentati i segnali di decelerazione della congiuntura economica internazionale”. E’ quanto scrivono i ricercatori della think thank economica di Milano, coordinata dall’economista Fedele De Novellis.

Anche l’Italia ha condiviso la fase di rallentamento a inizio anno. Gli indicatori a nostra disposizione inducono a ritenere che nei trimestri centrali dell’anno la crescita si manterrà meno vivace rispetto ai ritmi raggiunti nel 2017. Oltre al diverso orientamento del contesto economico internazionale, contano anche le tensioni che originano dal quadro politico interno.

L’incertezza sull’orientamento delle politiche economiche, prezzata nell’andamento dei nostri tassi d’interesse, è un aspetto di rilievo. L’aumento del premio al rischio potrebbe preludere a maggiori difficoltà delle banche a erogare credito, e a una frenata degli investimenti. Anche il percorso di definizione della politica di bilancio per il prossimo anno potrebbe risultare più complesso, considerando che l’eventualità di una revisione degli obiettivi sui saldi è subordinata, come già negli anni scorsi, al bargain con le autorità europee. In sintesi, le tensioni politiche del nostro Paese si innestano su un contesto internazionale complesso, e le prospettive sulla crescita della nostra economia nei prossimi mesi paiono poco incoraggianti.

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