Borsa. Europa chiude dopo dati Usa, giù Tim (-2,7%9 a Milano (-0,14%)

BORSE ANCORA IN CADUTA-FOTO ARCHIVIOI dati di giugno sull’inflazione e sui consumi degli Stati Uniti che alimentano dubbi sull’andamento dell’economia americana e sulle prossime mosse della Fed fiaccano le Borse europee, che guardano già all’appuntamento con la Bce di giovedì prossimo, e fanno scivolare il dollaro a 1,1460 per un euro. Chiusura intorno alla parità comunque per gli indici azionari continentali mentre sono tornati gli acquisti sui titoli governativi: Piazza Affari ha chiuso le contrattazioni in calo dello 0,14% appesantita dal caso Telecom e dalle banche. Le azioni del gruppo tlc sono arretrate nel finale del 2,7% su indiscrezioni che indicano come ormai insanabile la frattura tra l’a.d. Cattaneo e l’azionista di controllo Vivendi. Vendite su Unicredit (-1,8%) e Ubi (-1,2%) tra i bancari. Fuori dal Ftse Mib in controtendenza CreVal (+4%) dopo la cartolarizzazione di crediti in sofferenza da 1,4 miliardi di euro. Bene Leonardo (+2,5%) grazie al “buy” di Ubs e al contratto del consorzio Eurofighter per i velivoli Typhoon. Sale il petrolio (+0,7%) sull’andamento delle scorte Usa. In Europa banche e assicurativi hanno vissuto una giornata di correzione dopo una settimana vivace soprattutto per le compagnie di assicurazione, mentre le società minerarie sono state ben comprate. A Piazza Affari, le utility (+1,3% Italgas, +1,1% Terna e +0,7% Snam) hanno subito recuperato terreno dopo il rosso di ieri legato in primis alle indiscrezioni sulla volontà della Bce di discutere da settembre la progressiva riduzione degli acquisti di asset e quindi di andare verso una normalizzazione dei tassi, contesto a cui le società di pubblica utilità sono sensibili. Bene i petroliferi (+1,2% Tenaris, +0,6% Saipem) visto che il prezzo del greggio si e’ mosso oggi principalmente al rialzo ponendo le premesse per il quinto rialzo consecutivo: un movimento favorito dalla debolezza del dollaro ma anche dai dati degli ultimi giorni sulle scorte statunitensi. In rosso i titoli del risparmio gestito (-1,2% Banca Mediolanum, -0,9% Azimut, -0,1% Banca Generali). Realizzi su Fiat Chrysler (-0,7% dai massimi da fine aprile) dopo che il gruppo italo-americano ha registrato un incremento del 7,9% nelle vendite di giugno in Europa a fronte di un mercato cresciuto del 2,1%.

Nel resto d’Europa è stata Londra la piazza più penalizzata dalle vendite innescate anche dal netto rafforzamento della sterlina nei confronti del dollaro(+1% a 1,3073 dollari per un pound) e dell’euro (a 0,8760 sterline per un euro): il Ftse 100 ha ceduto lo 0,47% in chiusura con vendite sui finanziari e sull’immobiliare. Praticamente invariata la chiusura di Parigi (con il Cac40 sugli stessi livelli di ieri), Francoforte (-0,03%) e Madrid (-0,03%). Sotto i riflettori il settore auto: +1,46% Volkswagen, -0,4% Daimler sempre indebolita dal tema delle presunte manipolazioni delle emissioni inquinanti delle vetture diesel. A Parigi sale Technip (+2,7%), le banche in fondo al Cac40.

 

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