La fiducia ha bisogno di conferme sulla crescita e sugli utili societari

Piazza Affari a Milano sede della Borsa Italiana.

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I mercati azionari europei hanno avuto una ricaduta all’inizio della settimana per tentare poi un rimbalzo con dei movimenti tecnici, difficili da comprendere. Gli investitori danno l’impressione di essere indecisi. Così il petrolio continua ad aumentare mentre il dollaro si indebolisce in modo significativo rispetto all’euro, superando la soglia di 1,12. Alcune posizioni short vengono chiuse in fretta, dando luogo a forte volatilità anche quotidiana. Il settore bancario e quello delle materie prime sono stati particolarmente colpiti da questi movimenti, alcuni anticipando degli accantonamenti massicci nei bilanci bancari, a causa della loro esposizione sia al settore delle materie prime sia ai paesi emergenti.

Arcelor Mittal ha inoltre annunciato venerdì scorso un aumento di capitale di tre miliardi di dollari, sulla scia di altre società del settore, in particolare nel segmento dei servizi petroliferi: Saipem, Cgg, Vallourec. Le banche comunicano ormai la loro esposizione precisa a questo settore (25,6 mld di euro per Bnp Paribas, per esempio) per rassicurare gli investitori. In Italia, il settore bancario continua a causare turbolenze in borsa a causa della difficoltà nella costruzione del modello di “bad bank”. Mentre la Cina continua a pubblicare pessimi indici manifatturieri e gli Stati Uniti sono di fronte a dubbi sulla solidità della loro crescita, è l’intera espansione economica europea che è messa in discussione da parte degli investitori. Tuttavia, nessuna organizzazione o istituto ha finora messo in discussione l’ipotesi di crescita per l’Area Euro nel 2016 (1,7% – 1,8%). Non dobbiamo negare l’evidenza. I rischi attuali sono numerosi: esiste un rischio sanitario con il virus Zika, uno macroeconomico con il rallentamento cinese, uno sistemico con l’impatto del calo dei prezzi del petrolio, uno militare con la situazione in Medio Oriente e un rischio politico con il Brexit. L’investitore non può ricostruire la sua fiducia a breve termine. Avrà bisogno di un buon periodo di pubblicazioni aziendali e di buoni indicatori macroeconomici. Ci saranno ancora probabilmente dei picchi di volatilità e forse anche di punti più bassi sul mercato azionario. La performance passate non sono garanzia di risultati futuri, ma insegnano anche che per arrivare alla performance occorre avere prudenza e a cogliere le opportunità in mercati molto turbolenti

* DNCA Investments

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