Nuveen: Perché i mercati emergenti stanno tornando a offrire prospettive interessanti

le società dei Paesi Emergenti sono prevalentemente investment grade (60%) con una duration relativamente bassa (circa quattro anni). Ciò li rende un valido complemento ai titoli sovrani a più lunga duration e alle società investment grade USA, che rendono 176 punti base (bps) in meno e hanno esposizione a una duration aggiuntiva di quasi 3 anni.

le società dei Paesi Emergenti sono prevalentemente investment grade (60%) con una duration relativamente bassa (circa quattro anni). Ciò li rende un valido complemento ai titoli sovrani a più lunga duration e alle società investment grade USA, che rendono 176 punti base (bps) in meno e hanno esposizione a una duration aggiuntiva di quasi 3 anni.

Nel corso dell’ultimo anno, a differenza del mercato abbiamo mantenuto una posizione più hawkish (falco) per quanto riguarda la tempistica e il ritmo dei tagli dei tassi della Fed, ritenendo improbabile un cambio di rotta fino alla metà del 2024, e non nel corso del primo trimestre, come molti investitori avevano sperato. Tuttavia, subito dopo la pubblicazione dei dati sui payroll non agricoli dello scorso venerdì, anche il mercato ha iniziato a ritenere più probabile un taglio dei tassi a giugno, più in linea con la nostra view. Poiché questa tempistica si tradurrebbe probabilmente in un indebolimento del dollaro, riteniamo che gli investitori debbano esplorare idee di allocazione del portafoglio al di fuori degli Stati Uniti, comprese le opportunità offerte dai mercati azionari e obbligazionari emergenti.

La narrativa dell’ “anno del reddito fisso” avanzata dagli operatori in vista del 2024 non riguarda solo gli Stati Uniti; anche il debito dei mercati emergenti ha un ruolo di primo piano. Gli EM offrono rendimenti interessanti (intorno all’8%), diversificazione ed esposizione a Paesi in cui il controllo efficace dell’inflazione ha permesso ad alcune banche centrali di iniziare a ridurre i tassi di riferimento. Le obbligazioni societarie emergenti appaiono particolarmente interessanti, grazie ai rating creditizi solidi, a spread interessanti rispetto al debito sovrano e alla minore leva finanziaria netta rispetto ai loro omologhi dei mercati sviluppati. Nell’universo corporate, preferiamo i crediti con rating BBB e BB, i cui spread sono più favorevoli rispetto a quelli delle emissioni con rating A.

In particolare, le società dei Paesi Emergenti sono prevalentemente investment grade (60%) con una duration relativamente bassa (circa quattro anni). Ciò li rende un valido complemento ai titoli sovrani a più lunga duration e alle società investment grade USA, che rendono 176 punti base (bps) in meno e hanno esposizione a una duration aggiuntiva di quasi 3 anni.

Tra le azioni non USA, attualmente privilegiamo i mercati emergenti rispetto a quelli sviluppati. I titoli EM hanno valutazioni interessanti, in quanto offrono uno sconto di oltre il 40% rispetto alle azioni USA sulla base del rapporto prezzo/utili (P/E). Inoltre, l’allocazione su azioni EM offre un’esposizione a Paesi con elevati tassi di interesse reali (corretti per l’inflazione), come il Messico.

L’economia messicana è stata uno dei principali beneficiari del “nearshoring”, in quanto un numero crescente di aziende USA ha avvicinato le proprie attività e catene di fornitura per trarre vantaggio dalla robusta crescita del PIL, dal basso tasso di disoccupazione e dal raffreddamento dell’inflazione a sud del confine. Questa tendenza ha reso il Messico il principale partner commerciale degli Stati Uniti nel settore manifatturiero. In Brasile, la banca centrale ha allentato la politica monetaria attraverso tagli dei tassi iniziati nell’agosto 2023, con un’inflazione in calo anche se l’economia continua a superare le previsioni di crescita.

Sebbene il mercato azionario cinese sia troppo grande per essere ignorato (rappresenta circa il 30% dell’indice MSCI Emerging Markets), ha registrato una significativa sottoperformance a causa dei dati economici non proprio promettenti. Detto questo, è possibile che si stiano aprendo alcuni spiragli. Il mese scorso, il Beige Book cinese ha evidenziato un miglioramento dell’attività economica, con una crescita più sostenuta dei ricavi e dei margini delle imprese. La domanda di elettronica di consumo durante la stagione del Capodanno lunare è stata migliore del previsto, anche se l’asticella era relativamente bassa. Anche le aziende di abbigliamento di lusso hanno beneficiato di una domanda più forte del previsto. Nel complesso, rimaniamo cauti sulle azioni cinesi, ma monitoriamo attentamente il settore.

A cura di Saira Malik, Chief Investment Officer di Nuveen

 

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