Borsa. Europa tenta il recupero senza troppa convinzione. Piazza Affari parte bene, ma chiude debole (+0,29%)

Piazza Affari

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Milano, 16 aprile – Le Borse europee hanno tentato il recupero, dopo i forti cali della vigilia, ma senza convinzione visto che il contesto economico mondiale continua a far paura. Così gli indici, dopo più stop and go, hanno chiuso quasi sui minimi. Milano è salita di un timido 0,29%, mentre lo spread si è attestato in area 236,5 punti. A incoraggiare un atteggiamento cauto è stato l’andamento contrastato di Wall Street, provocato anche dalla preoccupazione per il dato americano sulle richieste alla disoccupazione, ormai arrivate a circa 21 milioni dall’inizio della crisi pandemica. Piazza Affari è stata sostenuta da alcune blue chip come Amplifon (+2,45%), Pirelli (+5,3%) e Ferrari (+3,9%), quest’ultime sostenute dalle parole del numero uno, Louis Camilleri, sul portafoglio ordini del 2020, ‘più forte che mai in termini sia assoluti sia relativi’. Sono andate bene anche le Fca (+0,4%), soprattutto dopo l’auspicio espresso da Acea che l’Unione europea scenda in campo per sostenere la domanda di auto. Si sono distinte anche le Nexi (+2,7%), sull’onda delle indicazioni sul primo trimestre. Per contro sono andate male le Bper (-4,3%), con l’istituto che dovrà confrontarsi con la prospettiva di un aumento di capitale. Sul mercato dei cambi, l’euro ha perso quota nei confronti del dollaro, portandosi a 1,0829 per un euro (1,0916 la chiusura di ieri). La divisa vale inoltre 116,71 yen (117,26), mentre il dollaro-yen è pari a 107,76 (107,43). IL petrolio ha registrato un andamento volatile, nel giorno in cui l’Opec ha ridotto di 6,85 milioni di barili al giorno le stime di domanda di greggio per il 2020 a causa dell’impatto sull’economia della pandemia di coronavirus. L’indicazione, comunque, è migliore rispetto a quella diffusa dall’Agenzia Internazionale dell’Energia. Il wti, contratto con consegna a maggio, sale dell’1,3% a 20,3 dollari al barile, allontanandosi dai minimi dal 202 segnati ieri. D’altra parte il wti con consegna a giugno scende del 2% a 25,52 dollari al barile.

 

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