La ricerca per una minore volatilità nel mercato high yield. Articolo di G. M. Distenfeld e Ivan R. Shabinsky

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“Chi non rischia, non beve champagne” recita un proverbio russo, che calza a pennello nel mondo degli investimenti. Ciò nondimeno, quando i mercati finanziari sono instabili, l’idea di esporsi ai rischi è più difficile da accettare. In tale situazione, per ottenere buoni risultati è necessario adottare una strategia a bassa volatilità. Durante i periodi di volatilità l’investimento in titoli ad alto reddito è spesso sottoposto a notevoli fluttuazioni causate dal variare del sentiment di mercato e dello scenario, e ciò può esporre gli investitori a un rischio di ribasso superiore a quanto essi siano disposti a sopportare. Tuttavia, abbandonare del tutto il settore dell’alto rendimento può rivelarsi un passo avventato. Cosa devono fare gli investitori per non mollare, ottenendo il rendimento desiderato senza assumere rischi eccessivi? Riteniamo che la soluzione migliore sia quella di attuare una duplice strategia: accorciare la duration e concentrarsi sulla qualità. Le nostre ricerche svolte nel corso del tempo dimostrano che le obbligazioni di alta qualità e a breve duration attenuano la volatilità e tengono meglio nei mercati ribassisti. Generalmente, le obbligazioni sono molto sensibili alle variazioni dei rendimenti: quando i rendimenti aumentano, i prezzi calano. La duration è direttamente proporzionale al danno causato dall’aumento dei rendimenti. Per la maggior parte delle obbligazioni investment-grade, le variazioni del rendimento sono determinate principalmente dalle variazioni dei tassi di interesse, o dei rendimenti sui titoli di stati. Le obbligazioni high-yield, però sono meno sensibili alle modifiche dei tassi di interesse rispetto alle altre tipologie di obbligazioni. Inoltre, i differenziali creditizi, cioè il rendimento extra offerto dalle obbligazioni high-yield rispetto agli analoghi titoli di stato, spesso calano con l’aumentare dei tassi, offrendo un ammortizzatore contro l’aumento dei tassi, e ai livelli attuali ci sono moltissimi ammortizzatori. Anche i titoli a duration più breve resistono meglio quando si verificano grossi movimenti nel più ampio mercato dell’alto rendimento. L’aspettativa di un aumento dei tassi di interesse americani è stata solo una delle cause che lo scorso anno hanno provocato instabilità nei mercati. Anche i timori che la debole crescita globale e il calo dei prezzi delle materie prime portassero molti emittenti verso il default hanno fatto la loro parte. In tale contesto, le obbligazioni a duration breve hanno registrato perdite minori rispetto alle cugine a duration lunga. Il che ci porta a parlare di qualità. Il rischio principale per le obbligazioni ad alto rendimento a duration breve è il rischio di credito, e questo è il momento meno opportuno per cercare accanitamente il rendimento senza tenere nella dovuta considerazione la qualità del credito. Non dobbiamo dimenticare che in molti settori del mercato high-yield siamo nell’ultima fase del ciclo del credito. Se negli ultimi mesi le valutazioni dei titoli statunitensi ed europei ad alto rendimento sono diventate più interessanti, molte obbligazioni ‘spazzatura’ con rating CCC non offrono alcuna remunerazione che sia sufficiente a giustificare il rischio relativamente alto di default. La giusta proporzione tra rendimento e copertura contro i ribassi cambia a seconda delle esigenze e del livello di sicurezza del singolo investitore, ma un approccio che unisce ottima qualità del credito e obbligazioni a breve scadenza, e che adotta strategie di copertura per limitare ulteriormente la volatilità è la scelta migliore per coloro che restano nel mercato dell’alto rendimento solo se remunerati da un flusso costante di reddito.

Gershon M. Distenfeld e Ivan Rudolph – Shabinsky  (CFA Director High Yield CFA Portfolio Manager Credit di AB-AllianceBernstein

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