Fondi. Raccolta a -12 miliardi nel primo trimestre (dopo 17 miliardi), le masse calano a 2.140 miliardi

Risparmio-Salvadanaio-2Milano, 21 maggio – L’industria del risparmio gestito ha fatto dietro front nel primo trimestre del 2020: la raccolta netta è negativa per 12 miliardi di euro contro il saldo positivo di 17,3 miliardi del trimestre conclusivo del 2019 e il patrimonio gestito è diminuito a 2.140,3 miliardi dai 2.306,8 miliardi della fine dello scorso anno. La crisi del coronavirus ha colpito soprattutto nella parte finale del trimestre, ma l’anno era già  partito in salita, tra incertezze del quadro macro-economico e mercati sull’ottovolante, mentre iniziavano ad arrivare dalla Cina le prime notizie sul virus. I risparmiatori sono usciti principalmente dai prodotti di lungo termine, rifugiandosi in parte sul breve temine, in attesa di tempi migliori o meno problematici. Come emerge dai dati della mappa di Assogestioni, i disinvestimenti nei tre mesi sono stati pesanti sulle gestioni collettive, che segnano -11 miliardi contro +7 miliardi nel quarto trimestre 2019. Ad andare a picco è il saldo dei fondi aperti, pari a -12 miliardi (contro +5,6 mld), mentre la raccolta netta dei fondi chiusi si è mantenuta in territorio positivo con +1,24 miliardi (dopo +1,35 mld), sostenuta dai fondi immobiliari che raddoppiano a +807 milioni da +406 milioni, confermando il fascino del mattone in tempi difficili. Il saldo delle movimentazioni è negativo anche per le gestioni di portafoglio, ma in modo meno drastico, con -1,2 miliardi, dopo i +10,3 miliardi dell’ultimo quarto del 2019. La raccolta netta delle Gp retail scende a +408 milioni da +1,28 miliardi, le gestioni di patrimoni previdenziali registrano deflussi per 495 milioni, dopo +577 milioni, le gestioni di prodotti assicurativi scivolano a -1,76 miliardi da +5,5 miliardi. Tra i fondi aperti, le uscite maggiori sono a carico dei flessibili che segnano -7,5 miliardi (dopo -1 miliardo nel quarto trimestre 2019), degli obbligazionari con -7,45 miliardi (dopo +5,2 mld) e degli azionari con -6 miliardi (dopo +3,2 mld). I bilanciati, invece, chiudono i primi tre mesi dell’anno con una raccolta positiva per 755 milioni, sia pure inferiore ai +2 miliardi del trimestre precedente. Nell’insieme i fondi di lungo termine totalizzano disinvestimenti per 20,4 miliardi contro +9 miliardi degli ultimi tre mesi del 2019. Timori e avversione al rischio dei risparmiatori hanno trovato un parziale approdo nei fondi monetari, dove sono stati parcheggiati 8,2 miliardi di euro di raccolta netta, in contrasto con la fuga di fine 2019 (-3,4 miliardi), presumibilmente in attesa che l’orizzonte della crisi del coronavirus si schiarisca. Quanto alla domiciliazione, i fondi di diritto italiano nel primo trimestre hanno registrato deflussi per 2,3 miliardi, dopo -1,3 miliardi nei tre mesi precedenti. Ancora piu’ pesante il saldo dei fondi esteri a -9,8 miliardi, dopo +7 miliardi.

 

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