Borsa. Powell non dà la scossa all’Europa, ma Milano tiene botta (+0,73%)

PALAZZO MEZZANOTTEMilano, 10 luglio – Chiusura contrastata per le Borse europee, nel giorno in cui il numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell, ha parlato al Congresso. Gli investitori aspettavano da giorni il discorso del banchiere, soprattutto dopo la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro Usa, che hanno messo in forse un taglio dei tassi a fine mese. Oggi, però, Powell ha lasciato la porta aperta a una imminente sforbiciata ai tassi, asserendo non solamente che i membri della Fed sono pronti a considerare un taglio del costo del denaro e che l’istituto centrale agirà in modo appropriato per sostenere l’economia, ma puntando di nuovo l’indice sui rischi provocati dalle tensioni commerciali, dall’andamento della crescita mondiale e anche dalla bassa inflazione. A Wall Street il Nasdaq Composite e l’S&P 500 hanno aggiornato nuovi record. L’Europa, però, non si è scaldata, con Francoforte in calo di mezzo punto percentuale, Parigi e Londra al palo. Milano è stata la migliore, terminando in progresso dello 0,73%, mentre lo spread è calato in area 203,9 punti, nonostante la Commissione Ue proprio oggi abbia ribadito che l’Italia rimane il fanalino di coda della zona euro: quest’anno crescerà dello 0,1% contro una media europea dell’1,2%. A Piazza Affari si sono distinte le azioni delle banche. Intesa Sanpaolo (+1,2%) e Ubi (+1,5%) sono state le migliori tra i principali istituti. Finecobank è rimbalzata del 2%, a due giorni dal collocamento della quota da parte di Unicredit (+0,7%). Saipem ha messo a punto un rialzo del 3,4%, dopo l’annuncio della maxi commessa vinta in Arabia Saudita da 3,5 miliardi di dollari. Per contro sono rimaste stabili le Fca e hanno perso quota le Azimut (-0,68%). Sul mercato dei cambi, l’euro/dollaro si è rafforzato a 1,1244 dollari (ieri era a 1,12). La divisa vale inoltre 121,98 yen, mentre il dollaro-yen è pari a 108,47. In netto rialzo il prezzo del petrolio dopo i dati sulle scorte americane di petrolio, scese per la quarta settimana di fila e decisamente più del previsto. Le scorte hanno accusato un calo di 9,499 milioni di barili raggiungendo quota 458,992 milioni di unità, contro attese degli esperti per un ribasso di 2,4 milioni di barili.

 

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