Wall Street. Ieri seduta contrastata (DJ +0,13%), tech cancella l’effetto Fed. Powell “spiega” il nuovo target dell’inflazione e sprona il Congresso a varare un nuovo piano di aiuti a famiglie e imprese

Una foto di Wall Street

Una foto di Wall Street

New York, 17 settembre – Ieri, seduta nel complesso negativa a Wall Street, dove i titoli tech hanno frenato gli indici, che invece avevano allungato in positivo a un paio d’ore dalla chiusura, con le previsioni della Fed di tassi a zero (o quasi) almeno fino al 2023. Il Dow Jones, arrivato a guadagnare quasi 400 punti, è l’unico ad aver chiuso in leggero rialzo. La giornata era cominciata con alcuni dati macroeconomici: registrato un rialzo delle vendite al dettaglio, ad agosto, dello 0,6%, meno dell’1,1% atteso, a causa della minore disponibilità economica delle famiglie con la fine degli aiuti anti-Covid del Governo federale; le scorte aziendali sono cresciute a luglio dello 0,1%, come atteso; la fiducia dei costruttori statunitensi di case è salita oltre le attese a settembre, toccando un nuovo record nei 35 anni di storia dell’indice a 83 punti. A proposito del Covid-19, gli Stati Uniti dovrebbero avere sufficienti dosi di vaccino per permettere un ritorno alla “vita normale” entro il terzo trimestre del prossimo anno, secondo Robert Redfield, capo dei Centers for Disease Control and Prevention, organismo di controllo della sanità pubblica statunitense. Il Dow Jones Industrial Average ha chiuso in rialzo di 36,78 punti, lo 0,13%; lo S&P 500 ha perso 15,71 punti, lo 0,46%; il Nasdaq Composite ha ceduto 139,85 punti, l’1,25%. Continua il rimbalzo del petrolio Wti al Nymex, grazie allo stop delle attività offshore nel golfo del Messico a causa dell’uragano Sally e alle scorte diminuite: ieri, ha chiuso in rialzo del 4,9% a 40,16 dollari al barile, segnando il miglior guadagno giornaliero dal 5 giugno. Per quanto riguarda i Treasury, il rendimento del decennale ha guadagnato un punto base allo 0,693%, con quello del trentennale cresciuto di 3 punti base all’1,460% dopo le decisioni della Fed. L’oro ha chiuso in rialzo dello 0,2% a 1.970,50 dollari all’oncia. Euro in ribasso dello 0,41% a 1,1796 dollari, biglietto verde in calo dello 0,42% a 104,99 yen, sterlina in rialzo dello 0,47% a 1,2949 dollari. Sul fronte azionario, da registrare la sofferenza dei titoli tech: Apple ha ceduto quasi il 3%, Facebook ha terminato la seduta a -3,3%, Amazon ha ceduto il 2,5%; male anche Netflix, che ha perso oltre il 2%; Alphabet e Microsoft hanno ceduto ciascuna oltre l’1%; a tenere in positivo il Dow Jones sono stati Chevron (+2,89%), Walgreens (+2,86%) Goldman Sachs (+1,35%) e anche Intel (+0,74%), tra le poche eccezioni del settore tech. Bene anche Boeing, che ha guadagnato il 2,42% dopo che la commissione parlamentare Usa sul 737 Max ha riscontrato una serie di irregolarità nella progettazione dell’aereo e sui controlli effettuati dall’autorità; l’aereo è fermo da oltre un anno, dopo i due incidenti aerei in cui sono morte 346 persone. Seduta poco mossa per Oracle (-0,84%) dopo le indiscrezioni del Financial Times sul piano di ByteDance per non far vietare TikTok negli Stati Uniti: la società statunitense diventerà socio di minoranza della nuova TikTok, che sarà indipendente e avrà sede negli Usa. Ieri, atteso il debutto di Snowflake, la maggior Ipo di sempre nel settore software e la più importante in termini di valore sul mercato americano nel 2020, che non ha deluso le aspettative: la società di cloud computing ha chiuso in rialzo del 111,61%, con una capitalizzazione che ha già superato i 70 miliardi, mentre il prezzo di collocamento a 120 dollari l’aveva fissata a poco più di 33 miliardi. Tornando alle decisioni della Fed, il numero uno della Banca centrale statunitense, Jerome Powell, ha ribadito l’obiettivo di raggiungere, oltre a un’occupazione “coerente” con la sua valutazione del livello massimo raggiungibile, un’inflazione al 2% che punti a livelli leggermente più alti per un certo periodo di tempo. In conferenza stampa, Powell ha inoltre invitato il Congresso ad approvare nuovi aiuti a famiglie e imprese per sostenere la ripresa; ore prima, il capo di gabinetto della Casa Bianca, Mark Meadows, si era detto ottimista su un accordo tra democratici e repubblicani. Oggi, l’attenzione sarà soprattutto per le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione per la settimana conclusa il 12 settembre (alle 14.30 in Italia).

 

Questa voce è stata pubblicata in Finanza e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


due + sei =

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>