Borsa. Agosto record per l’Europa e Milano, mai così bene dal 2009 (+2.8%)

Piazza Affari

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Milano, 31 agosto – Sprint estivo per i listini europei che nell’ultimo mese hanno dribblato l’emergenza coronavirus, e la conseguente crisi economica, riuscendo a realizzare il piu’ alto guadagno ad agosto dal lontano 2009, con l’indice Stoxx 600 in rialzo del 2,8% (non accadeva da 11 anni). Gli investitori hanno così scommesso sulla messa a punto di un vaccino anti-Covid a stretto giro, tirando un sospiro di sollievo per l’assenza di nuovi lockdown, nonostante il trend dei contagi sia a livelli di guardia. Lo scatto mensile ha coinvolto anche Piazza Affari che stavolta è in linea con la media europea, terminando agosto a +2,8%. E questo nonostante la debolezza dell’ultima seduta, con tutti i listini del Vecchio Continente sotto la parità, incluso il Ftse Mib in rosso dello 1,04%. La giornata – già fiacca sul fronte degli scambi per la chiusura di Londra – ha perso vigore in scia ai dati macro europei, che mostrano le difficoltà della ripresa post-Covid, con l’inflazione che arretra in Germania, Spagna e Italia (dove peggiorano anche le stime sul Pil del II trimestre). A farne le spese banche, assicurazioni e tlc, colpiti dalle vendite su tutti i listini. A Milano, però, a tenere banco è la febbre da “tlc” visto che in giornata i cda di Tim (-0,5%) e Cdp dovrebbero tracciare la rotta verso la società della rete unica a banda larga, amplificando il boom di Tiscali (+38,6%) che ha già un’intesa commerciale con Telecom sulla rete. Tra i protagonisti in positivo Diasorin (+3,9%) dopo il crollo del 10% la scorsa settimana.

Sul fronte opposto, male Atlantia (-3,7%) col negoziato con il governo su Autostrade ancora in stallo e il settore finanziario, da Bper (-3,3%) a Unipol (-2,7%). Sul fronte dei cambi, l’euro regge la soglia di 1,19 dollari a verso fine seduta tratta a 1,1956 (da 1,1903). Rallenta la valuta giapponese mentre il Paese si avvia verso l’elezione del nuovo premier a metà settembre: il cambio dollaro/yen si attesta a 105,85 (105,32), mentre l’euro/yen a 126,52 (125,30). In rialzo, infine, i prezzi del petrolio alle prese con gli impatti dell’uragano Laura su Texas e Louisiana: la consegna di ottobre del Wti è trattata a 43,2 dollari al barile (+0,5%), il Brent novembre sale a 46 dollari (+0,4%).

La seduta, in realtà, era partita con premesse migliori grazie alla brillante performance di Tokyo spinta soprattutto dagli investimenti della Berkshire Hathaway di Warren Buffet in cinque societa’ di trading giapponesi e la risalita oltre le previsioni delle attività dei servizi in Cina ad agosto. Poi i dati macro e, nel pomeriggio, la frenata di Wall Street, alle prese con i cambiamenti al paniere del Dow Jones, in seguito allo split 4 a 1 del titolo Apple, hanno frenato tutte le principali piazze finanziarie. E così a fine seduta a Milano in rosso si ritrovano quasi tutti i titoli del Ftse Mib, come Leonardo (-2,9%), UniCredit (-2,3%) e Mediobanca (-2,1%) dove resta il focus sulle mosse della Delfin di Leonardo Del Vecchio dopo l’autorizzazione a salire fino al 19,9% del capitale di Piazzetta Cuccia. Non si salva neanche Azimut (-1,7%) che invece ha annunciato la partnership con l’americana Genesis Investment.

 

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