Borsa. Powell non scalda l’Europa. Milano perde l’1,44%, ma corre Tim (+3,4%)

Piazza Affari

Piazza Affari

Milano, 27 agosto – Chiusura debole per le Borse europee. Dopo la buona performance dei giorni scorsi, è tornata a prevalere la cautela, nonostante Oltreoceano il numero uno della Fed, Jerome Powell, abbia assicurato che la politica monetaria americana rimarrà accomodante anche nel caso in cui l’inflazione dovesse temporaneamente superare la soglia del 2%. Parole che inizialmente sono state un balsamo per Wall Street e anche per le Borse europee, ma il cui effetto è evaporato in breve tempo nel Vecchio Continente. Del resto rimangono in primo piano le preoccupazioni per l’economia mondiale, che potrebbe di nuovo confrontarsi con una ripresa nei contagi in autunno. Inoltre oggi è emerso che negli Stati Uniti le richieste di sussidi alla disoccupazione rimangono al di sopra della soglia del milione e che il Pil del secondo trimestre è crollato del 31,7%. Anche se la lettura è migliore rispetto alla prima stima del 32,9%, rimane ovviamente drammatica, la peggiore dal 1947 quando è iniziata la serie. Milano ha terminato le contrattazioni in ribasso dell’1,44%, anche se lo spread è calato a 147,8 punti. Mediobanca (+0,6%) e Telecom Italia (+3,4%) hanno ancora una volta catalizzato l’attenzione. L’istituto di Piazzetta Cuccia ha guadagnato lo 0,6%, in attesa delle mosse di Leonardo Del Vecchio che proprio ieri ha ricevuto l’autorizzazione della Bce a salire sopra il 10 del capitale, fino al 20%. Telecom Italia si è infiammata soprattutto dopo che il Governo ha dato il via libera al percorso per la realizzazione del progetto della rete unica del Paese. Per altro sempre oggi la compagnia di tlc ha anche annunciato di aver siglato un Memorandum of Understanding con Tiscali per definire i termini di una partnership strategica sullo sviluppo del mercato ultra-broadband. E’ stata una giornata no, invece, per Diasorin, che ha accusato un tonfo dell’8,6%. Sul fronte valutario, l’euro ha registrato forti variazioni, soprattutto dopo il discorso di Powell: si è prima spinto fino a 1,1870 dollari, per poi ripiegare a 1,1770. Adesso si attesta attorno a 1,18 dollari. E’ debole il petrolio dopo i rialzi dei giorni scorsi, sostenuti dalle preoccupazioni per i danni che sta provocando l’uragano Laura nel Golfo del Messico, area ricca di raffinerie. Il Wti, contratto ottobre, cede l’1,38% attestandosi a 42,83 dollari al barile.

 

Questa voce è stata pubblicata in Finanza e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


otto + = quindici

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>