Borsa. Finale debole per l’Europa, Milano chiude in calo (-0,4%)

Piazza Affari

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Milano, 25 agosto – Chiusura contrastata per le Borse europee, che hanno frenato sul finale influenzate dall’andamento nervoso degli indici Usa. Milano, dopo il balzo in avanti della vigilia, ha terminato in calo dello 0,41%, con lo spread in peggioramento a 151,7 punti. Il timore provocato dal rialzo dei contagi e la volatilità, esasperata dagli scambi ridotti per il clima ancora vacanziero, hanno fatto tornare i principali indici europei sui propri passi rispetto ai valori di questa mattina, quando prevaleva l’ottimismo. A Piazza Affari sono rimaste sotto la lente le azioni delle banche, mentre si fa largo l’ipotesi che sia presto trovata una soluzione europea sui crediti deteriorati. Il Sole 24 Ore ha riferito di un incontro organizzato dalla Commissione Ue e fissato il prossimo 25 settembre, dove si potrebbe iniziare a discutere sulla possibilità di creare uno schema condiviso a livello comunitario finalizzato alla pulizia dei bilanci bancari dagli Npl, in particolare quelli generati a seguito della pandemia. Bper e Mediobanca sono state le migliori, salendo rispettivamente dello 0,38% e dello 0,56%. Dopo la buona performance della vigilia sono andate ancora bene le St (+0,8%), beneficiando dell’andamento tonico del settore tech mondiale. Generali ha guadagnato lo 0,57%, sull’onda del ‘Buy’ raccomandato da Bank of America. Hanno invece battuto la fiacca Interpump (-1,7%), Eni (-1,38%) ed Exor (-2,3%). Sul fronte dei cambi, l’euro è in lieve risalita sul biglietto verde: si attesta a 1,1819 dollari (1,1811 ieri in chiusura). Passa di mano, inoltre, a 125,96 yen (125,05), mentre il biglietto verde che si rafforza a 106,52 yen (105,89).Le quotazioni del petrolio sono in rialzo sui timori provocati dall’uragano Laura che si sta abbattendo sul Golfo del Messico. Per altro l’Energy Information Administration ha avvertito che più di un terzo delle raffinerie di petrolio operative negli Stati Uniti si trova proprio nella regione presa di mira dall’uragano. Così il wti si attesta a 43,15 dollari al barile, in rialzo dell’1,2%.

 

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